Crisi del “caro estinto”: meno fiori e più preghiere in cimitero VIDEO

Una grande folla anche questa mattina nel cimitero di San Michele per la consueta ricorrenza dei defunti, tra gli operatori “regolari” si respira aria di crisi. Mimmo Lo Giudice: “Nonostante anche il settore dei fiorai vacilli, cerchiamo di accontentare ugualmente tutte le persone, come giusto che sia, sperando che il Comune si decida a lasciare aperto anche il secondo cancello tutto l’anno, altrimenti quì è la fame”. Guardate il VIDEO


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Due mondi paralleli, da una parte i cagliaritani che affollano il cimitero di San Michele per le consuete ricorrenze in prossimità del 1° di novembre, dall’altra barricata ci sono le decine di parcheggiatori abusivi, tra senegalesi e bengalesi (quest’ultimi vendono mazzi di fiori tra i marciapiedi e le fermate dei pullman), creando un business incontrollato. 

Anche questa mattina il piazzale del camposanto era gremito come non mai dai cittadini che hanno reso omaggio ai loro defunti. Orario continuato di apertura sia per Pirri e N.S. di Bonaria, dalle 8 alle 17,30 fino a mercoledì 2 novembre: poi ci sono loro, anche i volontari dell’Associazione Nazionale Tumori per uno scopo solidale, con un’offerta libera consegnano un fiore. Infine loro, i fiorai ambulanti con le loro postazioni, che dispensano consigli con modi cortesi e gentili per coloro che vogliono portare una composizione floreale o una semplice rosa al caro estinto. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, tra la gente c’è anche chi non può permettersi grandi spese, per la crisi occorre anche rinunciare, sebbene con cifre minime si può ugualmente ricordare e onorare chi non c’è più.

GLI OPERATORI. Tra loro c’è Domenico Lo Giurato, 57 enne, da 16 anni ha il suo posteggio accanto al secondo cancello del cimitero. Da tutti è conosciuto come Mimmo: “Tra alti e bassi si lavora – dice – la crisi si è fatta sentire anche qui da noi che vendiamo i fiori, ma dobbiamo anche combattere con il Comune perché bisogna fare la guerra per far aprire anche questo cancello che abbiamo di fronte alla nostra bancarella. Il Comune cosa dice? Non abbiamo personale a sufficienza – dice amareggiato Mimmo – ma intanto almeno questi giorni hanno assicurato che rimarrà aperto. E durante tutto l’anno? La fame, perché la gente se vede chiuso questo ingresso preferisce andare a comprare dagli altri colleghi che lavorano in prossimità del varco principale e non è giusto. Abbiamo raccolto centinaia di firme e le abbiamo mandate con una richiesta agli uffici cimiteriali competenti del Comune di Cagliari, ma tutto tace o quasi”. 

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