Creuza de Mà, dal 7 dicembre a Cagliari la parte conclusiva

Tra gli ospiti i registi Alessandro Aronadio, Lucio Pellegrini e Peter Marcias, musicisti e compositori come Franco Piersanti, Nicola Piovani, Daniele Furlati, Santi Pulvirenti, Teho Teardo, l’attore Elio Germano


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Creuza de Mà, capitolo terzo: dopo il trittico di fine ottobre (dal 29 al 31) a Carloforte e la masterclass tenuta da Franco Piersanti dal 7 al 12 novembre al Conservatorio di Cagliari, il festival di musica per il cinema, diretto dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzato dall’associazione culturale Backstage, entra nella parte conclusiva della sua edizione numero dieci. Un traguardo importante per una manifestazione unica nel suo genere in Sardegna e tra le pochissime nel panorama nazionale e internazionale interamente votata al rapporto tra l’arte dei suoni e quella delle immagini in movimento. 

E saranno giornate dense di appuntamenti, quelle in programma nel capoluogo sardo da mercoledì 7 a domenica 11 (con un’appendice venerdì 16), fatte di proiezioni, concerti, incontri e momenti di riflessione. Tra gli ospiti, i registi Alessandro Aronadio, Lucio Pellegrini e Peter Marcias, musicisti e compositori come Franco Piersanti, Nicola Piovani, Daniele Furlati, Santi Pulvirenti, Teho Teardo, l’attore Elio Germano. Sono invece specialisti della tecnica del suono applicata al cinema Gaetano Musso (fonico di missaggio), Alessio Doglione (montatore per il cinema e la televisione) e Filippo Porcari (tecnico del suono applicato al cinema), in cattedra nelle mattinate di mercoledì, giovedì e venerdì (dalle 10 alle 13) per le rispettive masterclass ospitate dal Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” (Aula Porrino).

È invece la Sala MiniMax del Teatro Massimo lo spazio di riferimento per le attività pomeridiane del festival. Il primo appuntamento, mercoledì alle 18, è la visione del film “Orecchie”, presentato quest’anno a Venezia nella sezione Biennale College: una commedia surreale in bianco e nero per la regia di Alessandro Aronadio con musiche del compositore Santi Pulvirenti, che al termine della proiezione dialogheranno in pubblico con Gianfranco Cabiddu.

Scaletta lunga giovedì 8. Si comincia alle 16 con “They will have to kill us first”, un documentario diretto da Johanna Schwarz e con musiche di Nick Zinner, Songhoy Blues, Vieux Farka Touré, Kankou Kouyaté, Afel Bocoum, Amkoullel, tra gli altri. Il film (del 2015) racconta la storia di alcuni musicisti del nord del Mali, occupato nel 2012 dagli estremisti islamici che vietano ogni forma di musica basandosi su un’interpretazione radicale della legge della sharia. Introduce la proiezione Antonio Pezzuto, responsabile della programmazione per il Salina Doc Fest (gemellato con il festival Creuza de mà), dove il documentario, presentato in anteprima nazionale, ha vinto Il Premio Signum SDF 2015 come film più votato dal pubblico della decima edizione della rassegna che si è tenuta lo scorso giugno sull’isola nell’arcipelago delle Eolie. 

Il prosieguo della serata è invece tutto incentrato su “Limbo”, il film per la tv tratto dall’omonimo romanzo di Melania Mazzucco che racconta il lento ritorno alla vita di una donna soldato (interpretata da Kasia Smutniak) vittima di un attentato in Afghanistan. Prodotto da Fandango in collaborazione con Rai Fiction e girato lo scorso anno tra Roma e la Sardegna, il film verrà proiettato in due parti, alle 18.30 e alle 20, intervallate da un intervento di Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission, e da una conversazione di Gianfranco Cabiddu con il regista Lucio Pellegrini. Firmano le musiche Giuliano Taviani e Carmelo Travia.

Giornata intensa anche quella di venerdì 9 che prende il via alle 16, sempre al MiniMax del Teatro Massimo, con la proiezione di “L’Orchestra – Claudio Abbado e i musicisti della Mozart”: seguendo in tournée l’ultimo progetto del grande direttore d’orchestra scomparso due anni fa, il documentario (del 2014) offre uno sguardo privilegiato sul lavoro di Abbado e sugli aspetti artistici e privati di alcuni musicisti dell’Orchestra. Al termine della visione, spazio per una chiacchierata con gli autori del film, il musicologo e giornalista Helmut Failoni e il regista Francesco Merini, intervistati dal musicista e compositore Riccardo Giagni, uno dei conduttori “storici” degli incontri con gli ospiti del festival Creuza de mà.

Segue una falsariga simile il secondo titolo in programma (alle 18), “Yo-Yo Ma e i musicisti della via della seta”, un documentario sul celebre violoncellista cino-americano e sul Silk Road Ensemble, il variegato collettivo di musicisti internazionali da lui fondato nel 2000. Il regista Morgan Neville segue i pellegrinaggi di alcuni di questi artisti dipingendo attraverso le loro storie il ritratto vivido di un coraggioso esperimento musicale fatto di passione, talento e sacrificio.

In serata, alle 21, il festival si trasferisce all’Auditorium del Conservatorio (in piazza Porrino) per il primo concerto di questa tranche finale di Creuza de mà: introdotto da una conversazione con Riccardo Giagni, il pianista e compositore Daniele Furlati (autore della musica di film come “Viva San Isidro!”, “Il vento fa il suo giro”, “L’uomo che verrà” e “Un giorno devi andare”) accompagnerà dal vivo la proiezione di una serie di pellicole mute degli anni Dieci del secolo scorso, in un progetto proposto in collaborazione con la Cineteca di Bologna.

Tre gli appuntamenti della giornata di sabato (10 dicembre), che prende come sempre il via al MiniMax del Teatro Massimo con due proiezioni accompagnate dal consueto spazio di confronto con i registi e i compositori delle rispettive colonne sonore, intervistati da Riccardo Giagni. La prima, alle 16, è quella di “La musica per il cinema” (2000, 46′), documentario per la regia di Annarosa Morri e Mario Canale che racconta il rapporto tra le due arti attraverso le testimonianze di compositori come Ennio Morricone, Luis Enrique Bacalov, Franco Piersanti, Goran Bregovic, Nicola Piovani, del musicologo Sergio Miceli e dei registi Bernardo Bertolucci, Gillo Pontecorvo, Giuseppe Tornatore, Werner Herzog e Wim Wenders. Dopo la conversazione con i registi del documentario, alle 18 è la volta del film “Un attimo sospesi” (2008, 90′), il primo lungometraggio realizzato da Peter Marcias che narra un momento della vita di cinque persone quasi qualunque, sullo sfondo di avvenimenti drammatici per l’umanità intera. A seguire un dialogo tra il regista oristanese e l’autore delle musiche del suo film: il compositore, pianista e arrangiatore Fabio Liberatori (al suo attivo colonne sonore di documentari e film e collaborazioni con Luciano Salce, Carlo Vanzina, Francesca Marciano, Claudio Bonivento, Stelio Passacantando e in particolare Carlo Verdone).

 Finale di serata all’Auditorium del Conservatorio, dove, alle 21, l’attore Elio Germano e il musicista Teho Teardo (autore di colonne sonore per film come “L’amico di famiglia”, “La ragazza del lago”, “Diaz – Don’t Clean Up This Blood”, “Il divo”, “Denti”) portano in scena “Viaggio al termine della notte”, uno spettacolo tra teatro, musica e reading letterario che propone una versione completamente rinnovata del capolavoro di Céline. Sul palcoscenico con la voce narrante di Elio Germano e la chitarra e i live electronics di Theo Teardo, un terzetto d’archi formato da Elena De Stabile al violino, Ambrachiara Michelangeli alla viola e Laura Bisceglia al violoncello. 

Domenica (11 dicembre) riflettori e microfoni accesi dalle 21 all’Auditorium del Conservatorio di Musica per celebrare il momento culminante della prima edizione della Masterclass di composizione musicale per il cinema tenuta a novembre da Franco Piersanti e intitolata a Sergio Miceli. La serata si apre con un incontro in ricordo del musicologo fiorentino scomparso lo scorso luglio, che vedrà la partecipazione dei compositori Daniele Furlati, Riccardo Giagni e Franco Piersanti, e dei musicologi Renata Scognamiglio e Antonio Trudu, oltre a un intervento registrato in video del presidente onorario della masterclass, Ennio Morricone. 

Spazio quindi alla musica dal vivo. Sul palcoscenico lo Scisma Ensemble Laboratorio insieme al percussionista Vittorino Naso, il contrabbassista Massimo Tore e gli allievi del Conservatorio di Cagliari e della MasterClass, con la partecipazione di Gavino Murgia al sax soprano e alla voce. La scaletta del concerto comprende una composizione per archi firmata da Riccardo Giagni, per il film di Egidio Eronico “My Father”, un brano di Franco Piersanti, “Musica per Sergio”, per orchestra da camera, sax soprano e voce, e sette commenti musicali, realizzati da altrettanti allievi della masterclass su alcune sequenze filmiche di quattro pellicole provenienti dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma: su spezzoni del film “Camera Obscura” quelle firmate da Tatiana Caselli, Massimo di Paola, Debora Mameli; in commento alla pellicola “Macchina Madre” la composizione di Domenico Lavena; sul film “Sibilla” le composizioni di Alberto Locci e Stefano Tore; su “Un racconto di mare” la composizione di Roberto G. Pellegrino. 

Creuza de mà si conclude venerdì 16 dicembre con l’incontro “La parola a chi scrive Musica per il Cinema”, in programma alle 17.30 nella sala conferenze Fondazione di Sardegna (in via S. Salvatore da Horta). Nella serata, proposta in collaborazione con il Ce.D.A.C. Sardegna, ragionano sul comporre per il grande schermo due compositori che dagli anni Settanta a oggi hanno contribuito a disegnare la musica per film: Nicola Piovani e Franco Piersanti, autori diversi che spesso si sono avvicendati con gli stessi registi, lasciando il segno. Dialogano con loro Gianfranco Cabiddu e Riccardo Giagni.


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