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Dieci quesiti per capire come fare a riaprire le scuole e far tornare gli studenti fra i banchi. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, prova a giocare d’anticipo per organizzare il rientro in classe di insegnanti e alunni. Con un dato sopra tutti: il 15% dei docenti non è ancora vaccinato. Anche questo è argomento di scontro all’interno del governo, con il centrosinistra che spinge per l’obbligatorietà dei vaccini agli insegnanti e il leader della Lega, Matteo Salvini, che non vuole saperne.
Una decisione inevitabilmente legata alla vaccinazione dei ragazzi fra i 12 e i 19 anni. Ma con una indicazione precisa del ministro: dovrà essere massimo l’impegno per garantire la didattica in presenza, mentre quella a distanza dovrà essere ripristinata solo in casi estremi, per esempio se scoppiassero focolai. La posizione del comitato tecnico scientifico è chiara: consentire l’ingresso in classe solo ai vaccinati, docenti e ragazzi. Ma dovrà essere naturalmente il governo a decidere, valutando anche se indicazioni del genere siano “giuridicamente compatibili”, ovvero se siano o meno compatibili con i diritti sanciti dalla Costituzione. Il ministro ha anche chiesto se, per chi è in possesso di green pass, sia possibile eliminare la distanza di un metro, ma su questo ancora non sono arrivate risposte, mentre il comitato spinge ancora per l’uso della mascherina, anche se vaccinati. Unica eccezione, gli istituti che hanno già guadagnato l’immunità di gregge con l’80% dei vaccinati. In quel caso, distanziamento e mascherine potranno essere abolite.