Covid, gli ospedali di Cagliari tornano a riempirsi: “La zona arancione non è servita a nulla”

Due terzi del Ss. Trinità occupati da positivi, 27 ricoverati al Binaghi. Sergio Marracini: “La zona arancione è stata peggio, come da previsione. L’età media dei contagiati? 50 anni. Siamo nella terza ondata”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Il Covid ha un’accelerata per quanto riguarda i contagi. 473 nelle ultime 24 ore in Sardegna e ritorna a salire la pressione negli ospedali cagliaritani. In quelli “dedicati” ai pazienti contagiati dal virus, ovviamente. I numeri, aggiornati a ieri, snocciolati dal direttore sanitario del Covid hospital cagliaritani Sergio Marracini? Eccoli: 97 letti occupati nei vari reparti del Santissima Trinità su un totale di 150 posti disponibili, tredici su sedici sono di terapia intensiva. Due terzi, praticamente. E ventisette al Binaghi, mentre è a quota zero il Marino, dopo il “ritorno alle origini”, anche se, in caso di necessità, c’è sempre la possibilità di utilizzarlo per i positivi. “Il virus ha avuto un’accelerata, sicuramente, siamo nella terza ondata. La zona arancione non è servita a nulla ma ha fatto peggio, come da previsione”, spiega Marracini. “Al chiuso si sta peggio che all’aperto”, e il senso è legato al fatto che, in un ambiente ristretto, il virus ha una maggiore probabilità di circolazione.

Non è la prima volta che lo dice, Marracini, e la sua analisi è quella di un esperto, medico igienista specializzato in epidemiologia e medicina preventiva. E, tra i ricoverati, non ci sono più anziani ma, soprattutto, giovani: “L’età media è di 50 anni. Sono aumentati i posti letto occupati, vero”, precisa il direttore sanitario, “ma calano comunque i tempi legati alla degenza”.