Costo del carburante alle stelle, camionisti in rivolta: “Prezzi insostenibili, non ce la facciamo più”

“Gli aumenti stanno vanificando il taglio alle accise”, spiega Longo di Trasportounito, “il Governo è inaffidabile. Ci avevano garantito un fondo di 500 milioni di per attenuare il caro carburante; impegni stranamente ritardati di tre mesi e attualmente sospesi”. Qualche mese fa il blocco dei porti in Sardegna

Il costo del carburante continua a salire. E il rischio, secondo i trasportatori è che venga vanificato lo sforzo, che oggi si sta rivelando più formale che sostanziale, del taglio orizzontale delle accise, le imprese di autotrasporto stanno ormai soccombendo sotto il peso di oneri insopportabili, nella totale assenza di regole affidabili. Il caso riguarda anche la Sardegna dopo la clamorosa protesta del blocco dei porti dei mesi scorsi.

“E totalmente inaffidabile – afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – si sta rivelando il Governo, incapace di rispettare i contenuti più importanti del protocollo del 17 marzo scorso (regole per l’autotrasporto, carenza conducenti, disposizioni comunitarie degradanti). Fra questi impegni era garantita la possibilità, per le imprese di autotrasporto, di usufruire di un fondo pari a 500 milioni di euro, finalizzati ad attenuare il caro carburante; impegni di spesa stranamente ritardati di tre mesi e attualmente sospesi a causa della mancata definizione da parte dell’Agenzia delle Entrate del necessario codice di competenza”.


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