di Paolo Rapeanu
C’è un problema lungo diversi metri, nel Corso Vittorio. Fatto di polvere, recinzioni, ruspe e passerelle sbilenche di legno. Sono ancora due i cantieri non conclusi, e i negozianti lamentano un calo delle vendite a doppia cifra. C’è chi confida in un’accelerata da parte degli operai – e per questo non vuole esporsi pubblicamente, anche se il refrain è simile: “Non sappiamo se ridere, e sarebbe una risata amara, o se piangere, e sarebbero lacrime vere” – ma anche chi non si mette tanti problemi a denunciare dei ritardi “assurdi”.
Come Antonello Spissu, proprietario del ristorante I mori nell’ultimo tratto del Corso Vittorio, noto come “il re degli antipasti di pesce” – quello prima della curva di viale Merello – Lì i lavori non ci sono, ma l’aria che tira è negativa. “Lavori eterni anche in vie vicine e pochi parcheggi. Non c’è passaggio, la crisi è continua. Incassi giù del 40 per cento, l’augurio è che i cantieri finiscano al più presto e che ci siano più servizi per la cittadinanza. La gente arriva, non trova parcheggio e se ne va. Riaprano i parcheggi di via Caprera, per cominciare: siamo tutti in difficoltà”.