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Cade l’ipotesi di associazione a delinquere di stampo mafioso e di associazione segreta ma regge la contestazione di associazione semplice per la commissione di reati contro la pubblica amministrazione. Sono le motivazioni del tribunale del Riesame che hanno portato al cambio di pena, dal carcere ai domiciliari, per l’ex assessora all’Agricoltura Gabriella Murgia, e alla conferma di Uta per il primario di Terapia del dolore Tomaso Cocco. Sono 97 le pagine con cui i giudici hanno motivato la decisione per la Murgia, assistita dai legali Carlo Figus ed Enrico Meloni, centosette quelle che hanno confermato il carcere per il primario dell’ospedale Marino. “Gravi indizi in ordine all’esistenza di un’associazione per delinquere” ma si tratta di un sodalizio criminale “semplice”, ecco quanto emerge dalle carte. L’ex esponente della Giunta Solinas e il medico sono ai vertici delle trenta persone arrestate al termine dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, chiamata “Monte Nuovo”.
Per gli investigatori erano loro due l’anello di congiunzione tra gruppi criminali nuoresi e orgosolesi, anche riconducibili a Graziano Mesina, e le istituzioni sarde. L’indagine, intanto, va avanti, guirdata dai sostituti procuratori Emanuele Secci e Rossana Allieri.