Roberto Alba, nato nel 1964 a Decimomannu, dirige un centro di formazione a Cagliari, insegna informatica e tecnologia. Nel 2011 ha vinto il premio letterario “CartaBianca” con il racconto La grande acqua (Taphros). Finalista nel 2011 e 2012 del concorso letterario “IoScrittore”, ha pubblicato il romanzo La spiaggia delle anime (Gremese, 2012).
Il libro. Una casa in cima a una collina di terra e sassi, nel cuore della Sardegna rurale. È qui che Ulisse vive insieme alla sua famiglia. Ha quasi nove anni e non sopporta la parola che la gente usa per spiegare il suo problema: sordomuto. Lo fa sembrare handicappato, invece lui è solo sordo, capisce tutto benissimo e a scuola è il più bravo. Un genio. E infatti suo papà non lo prende mai a cinghiate come invece fa con Betta e Dede, che saranno anche più grandi, ma si comportano sempre da perfetti sprovveduti. Neppure lui però immagina che andare al mare di nascosto in una torrida mattina di luglio possa essere la cosa più stupida che quei due abbiano mai fatto. Fino a quando il fratello Dede torna a casa da solo e della sorella non c’è più traccia. Da quel momento la vita della sua famiglia è sconvolta. E mentre gli adulti cercano risposte, Ulisse ha occhi ben aperti su quel che gli accade intorno. Per lui, la scoperta della verità sarà un ingresso forzato nel mondo dei grandi.
Vicenda terribilmente attuale, di quelle che spesso si sentono, famiglie squarciate dalla tragedia, usate per vendere e fare audience, rivoltate come calzini, spiate e pubblicamente giudicate nel momento di massima vulnerabilità, ma raccontata da una visuale d’accezione. Uno dei punti di forza del romanzo è senza dubbio la capacità dell’autore di immedesimarsi della storia è raccontata da Ulisse, bambino sordo, ma decisamente sveglio e intelligente che, non solo legge perfettamente le labbra delle persone ma anche le loro espressioni, tanto che mentirgli è impossibile. Insieme a lui conosceremo la sua famiglia, segreti e rancori antichi, e vivremo una storia che porterà alla fine della sua “estate”, l’infanzia. Un romanzo che si legge in un solo fiato, triste, ma allo stesso tempo pieno di speranza.