Continui roghi nel campo rom abusivo di Cagliari: il caso in Procura

Dossier degli ecologisti del Gruppo di Intervento Giuridico: perchè si continuano a tollerare gli incendi nel campo nomadi abusivo della statrale 554?


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Ancora e sempre roghi di rifiuti lungo la S.S. 554: fino a quando? A chiederselo è Stefano Deliperi, a nome di “Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus”, il quale ha annunciato un nuovo esposto con la richiesta di interventi rapidi e risolutori nei confronti dei roghi che vengono appiccati a cumuli di rifiuti presso il campo nomadi abusivo vicino alla S.S. 554, nel territorio comunale di Cagliari. Coinvolti il Comune di Cagliari, i Carabinieri del N.O.E., il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, nonché la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari: «Ancora roghi, a tutte le ore del giorno, che affumicano i quartieri di Mulinu Becciu (Cagliari) e Su Planu (Selargius) – afferma Stefano Deliperi – come già denunciato nell’estate scorsa (31 luglio 2015) dalle Associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus e Amici della Terra. Ancora pericoli per la salute, ancora degrado, con cittadini che si sentono impotenti e Istituzioni che non sempre svolgono un’adeguata attività di controllo e di prevenzione di tali fenomeni illeciti.  Infatti, mai come in casi del genere, così dannosi per la salute pubblica, la prevenzione è obbligatoria, poiché tutti gli interventi successivi potrebbero essere tardivi e inserirsi in situazioni già gravemente compromesse sia sotto il profilo ambientale che sanitario, oltre che sotto quello sociale». 

LE BONIFICHE. Prosegue a toni infuocati la presa di posizione di Deliperi: «Che dire degli eventuali, pesanti costi delle bonifiche ambientali delle aree interessate – afferma – Come noto, già in passato, l’area lungo la strada statale n. 554 è stata interessata da un fenomeno di grave inquinamento ambientale, legato allo svolgimento all’interno del campo nomadi comunale di Cagliari di un’illecita attività di incenerimento di rifiuti, con la realizzazione una vera e propria discarica abusiva. Gli effetti dell’inquinamento ambientale si sono riversati per lunghi anni sul quartiere cagliaritano di Mulinu Becciu e sulle varie attività imprenditoriali della zona, con gravi rischi per la salute pubblica, tanto da esser oggetto di reiterate azioni legali delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus a sostegno dei cittadini inquinati, accompagnate da proficui incontri con il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda e con il Procuratore della Repubblica Mauro Mura (estate 2011). Le conseguenti indagini della magistratura hanno portato ad accertare un vasto traffico illecito di rifiuti pericolosi e hanno indotto  il G.I.P. del Tribunale di Cagliari ad adottare con il decreto del 31 maggio 2012 la misura cautelare del sequestro preventivo dell’area (art. 321 cod. proc. pen.). Come riconosciuto dall’Autorità Giudiziaria nel provvedimento di sequestro, oltre alla sussistenza della fattispecie illecita, la persistenza della situazione avrebbe potuto portare a intuitivi peggioramenti delle condizioni ambientali e igienico-sanitarie posto che “la situazione di pericolo per la salute umana e di grave compromissione dell’ambiente naturale in tutte le sue componenti, aria, acqua, suolo e sottosuolo, non è solo una conclusione suggerita dall’esperienza e dal senso comune – ciò di fronte alla situazione più sopra rappresentata sarebbe di per sé sufficiente a giustificare il provvedimento cautelare richiesto – ma attestata dalle ripetute segnalazioni inviate dalla A.S.L. al sindaco di Cagliari”. Pertanto, riteniamo sia necessario prevenire una nuova situazione di degrado ambientale altamente rischiosa per la salute pubblica dei residenti e di tutti coloro che anche per ragioni di lavoro, si trovano a dover trascorrere gran parte del tempo nell’area interessata dai roghi, e quindi – conclude Stefano Deliperi – di intensificare l’attività di vigilanza sull’area, al fine di evitare ulteriori fenomeni di degrado e pericolo. A questo punto, ogni giorno che passa crescono i pericoli ambientali e sanitari». (Alessandro Congia Castedduonline.it)