Comunali a Cagliari, Mannino: “Centrodestra alla ricerca di un leader”

Riflessione del consigliere comunale di Patto per Cagliari, Pierluigi Mannino, a meno di un anno dalle elezioni comunali


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di Pierluigi Mannino

Meno di un anno alle elezioni comunali e ancora non si hanno notizie dello schieramento che lancerà la sfida al centrosinistra e al suo campione, Zedda. Dai risultati delle amministrative di Quartu Sant’Elena si dovrebbero trarre le giuste conclusioni: il centrodestra diviso in mille rivoli perde, le liste civiche da sole, senza i partiti, si piazzano bene ma non sfondano. Da questo dato bisogna partire, qualcuno dirà che pecco di presunzione ma una giusta riflessione è doverosa.

Una parte del centrodestra attuale crede di risolvere il problema della leadership con le primarie, un’altra parte dice che non servono a niente se non ad individuare colui che porta più seguaci al seggio. Già, perché alle primarie votano i seguaci e, guardando nel campo avverso,  i fatti dimostrano che i seguaci si possono arruolare per l’occasione. Il centrodestra, ma qualunque schieramento in genere, ha bisogno di un leader e la leadership non si può imporre con una votazione soprattutto se pilotabile.. Il centrodestra si trova davanti a un bivio: costruire una proposta credibile o dare corpo ad una pratica burocratica optando per le primarie.

Credo che la sola opzione percorribile sia la prima, occorre iniziare da subito a lavorare sull’idea di Città, costruendo in forma partecipativa il programma da sottoporre al  giudizio dell’elettorato. Un programma semplice, costruito a partire dalle istanze dei cittadini e basato sulla risoluzione delle criticità della nostra città.. Un programma accompagnato da un codice etico che favorisca un rinnovamento all’interno delle diverse compagini partecipanti al progetto. Un codice etico di pochi e semplici punti che sbarri la strada ai condannati e a quanti si trovano in condizioni di ineleggibilità e incandidabilità in base alla normativa vigente (Legge Severino) e a coloro che da troppi lustri frequentano i palazzi che contano. Fatto questo si potrebbe stilare l’identikit del candidato ideale da chiamare a guidare la coalizione, basato sulle caratteristiche che dovrebbe avere: onestà, preparazione, predisposizione al dialogo e all’ascolto, empatia, capacità manageriali, serenità d’animo (livore e voglia di rivalsa sono pessimi consiglieri), notorietà. Una volta fatto ciò si  arriverà ad individuare il campione che guiderà l’assalto al fortino zeddiano e alla sua allegra brigata, applicando un metodo condivisibile.. Solo così lo schieramento antagonista del centrosinistra, non necessariamente riconducibile all’attuale centrodestra ma bensì aperto a tutte le anime moderate, avrebbe possibilità di mettere fine all’esperienza attuale. Può essere un’idea.

“Nessun uomo è un leader fin quando la sua nomina non viene ratificata nel cuore e nella mente dei suoi uomini”. (Anonimo)


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