
Tredici negozi chiusi in via Alghero e 17 in via Garibaldi, e i dati sono recenti. A Cagliari il commercio continua la corsa verso il baratro, e non ci sono saldi che tengano. Bene solo i primi dieci giorni, poi il crollo verticale. E i lettori di Cagliari Online sono abbastanza sicuri: tra crisi, pochi soldi e boom dell’online non sembra proprio esserci partita.
“I locali chiudono anche per colpa dei proprietari delle mure, che preferiscono metterci il cartello affittasi che concedere uno sconto a chi vuole fare impresa. Se hai il locale in via Alghero, sei importante, hai già i “soldi”, puoi permetterti di tenerlo così. Non capiscono che c’è crisi, i bei tempi sono finiti, se i negozi vendono la metà rispetto a 10 anni fa, l’affitto non può rimanere alle stelle”, scrive Alessandro M.
“Purtroppo l’abbigliamento viene acquistato il 99 per cento delle volte online, dovrebbero tassare l’online per ridare vita ai negozi fisici.”, sostiene Gianmarco A., riconoscendo l’impennata di vendite attraverso pc o smartphone. Un altro commento è quello di Sira F.: “In primis la gente non ha soldi perché non lavora e se non lavora non spende e se non spende non gira l’economia. Poi come alcuni di voi dicevano, in effetti gli articoli di marca seri hanno un massimo del 30% e anche le scarpe, ho inseguito alcuni pezzi aspettando i saldi invece costano troppo lo stesso. Prezzi alti, altissimi, è impensabile”. Fa un mix tra merce, parcheggi e qualità Antonio S.: “In primis, ci sono pochi soldi, poi ne vogliamo parlare del costo del parcheggio? E poi i prezzi, non si può più pagare un jeans 100 euro. O una camicia discreta oltre 120 euro”. “Il problema principale sapete qual è? Ci sono 300mila negozi di abbigliamento tutti uguali. Troppi negozi per pochi abitanti”, sostiene Fabrizio P. Per Luca M. “siamo alla frutta! Le tasse sono troppo alte ed i margini sono sono troppo bassi per sopperire alle spese si guadagna qualcosa solo con la quantità .Purtroppo siamo una città con pochi abitanti, la gente dei paesi limitrofi va quasi tutta nei centri commerciali. Lo Stato deve intervenire altrimenti fra qualche anno ci prendiamo tutti il reddito di cittadinanza”. Netta Roberta P.: “Io ormai prendo quasi tutto online, nei negozi nemmeno c’è la roba che piace a me”.