Commercianti di Cagliari, vincerete mai la sfida contro Internet?

Le parole di Bertolotti che accusa di pigrizia molti negozianti cagliaritani aprono il dibattito: prezzi troppo alti in centro, per questo i giovani acquistano ormai solo online? Quando ci si adeguerà a un mercato che sta cambiando? 

di Jacopo Norfo

I commercianti di Cagliari si stanno adeguando alla new economy, quella che passa anche e soprattutto attraverso il web? Oppure restano ancorati ai soliti vecchi e antiquati sistemi, i prezzi sono alti in centro, e non ci sono antidoti per fermare la fuga dei consumatori verso i grandi centri commerciali? Si apre un dibattito oggi davvero interessante, dopo le dichiarazioni del presidente di Confcommercio Alberto Bertolotti. Il quale nel commentare gli ottimi risultati del tour shopping di centinaia di croceristi tra i negozi della città, ha lanciato sottili ma importanti accuse: “Ci lascia di stucco chi ancora si approccia a questa incredibile opportunità senza entusiasmo, con diffidenza e con malcelata pigrizia – osserva – Questo tipo di esercenti sarebbe meglio che smettano di lamentarsi della crisi e cambino lavoro. Oggi non è più tempo di far fatturato solo per il fatto che si è alzata una serranda: bisogna anche lavorare e mettersi a disposizione dell’intero sistema”.

Parole coraggiose, quelle di Bertolotti. Che denunciano la storica mancanza di unità tra i negozianti cagliaritani, ma non solo. Se si tiene la stessa insegna e lo stesso modo di vendere di trent’anni fa, come si può essere competitivi contro siti come Amazon che megari vendono le stesse scarpe al 30 per cento in meno? Ci vuole elasticità, ci vuole inventiva. Prima di tutto nell’interesse di chi acquista, altrimenti vedremo sempre nei negozi del centro i ragazzini che si provano le scarpe di marca e poi le acquistano sul web per pagare decisamente meno. E chi storce il naso davanti alle aperture nei giorni delle crociere, almeno non ci parli più di crisi e disperazione. Perchè forse, se tante serrande chiudono, la colpa non è sempre del governo. 

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