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Un nuovo parco urbano, un polmone verde in un contesto cittadino già difficile per sè, un’enorme area (incastonata tra via Serpieri, Guzzoni degli Ancarani, Colle San Michele e Seminario Arcivescovile e via Kock) dove tuttora le uniche icone di degrado sono le siringhe, i tossici e le erbacce. Dove oggi sorge un contesto abbandonato con terreni incolti, sorgerà un’area verde, viali alberati ciclabili e pedonali, fruibili dalla cittadinanza: avrà il nome di Parco urbano di San Francesco.
L’INTERVENTO. Il tutto sarà reso possibile, (si spera quanto prima, con il superamento di tutte le tappe burocratiche obbligatorie previste per legge), grazie alla sinergia già strutturata tra i privati (gli eredi Frau-Vadilonga) ed il Comune di Cagliari. Aree incolte, abbandonate, in mano ai privati (attuali ed unici proprietari) che finalmente cambieranno totalmente volto con uno sguardo attento ed ambizioso alla natura e al benessere del quartiere: «Abbiamo cominciato questo cammino per un netto mutamento rispetto a quel che si può vedere tuttora – ammette con soddisfazione, l’architetto Marcello Frau – per cercare di cambiare quel quartiere in meglio, con tutti i dovuti accorgimenti ed adempimenti previsti sia dal Puc, oltre che dagli strumenti normativi in materia. L’idea – prosegue Frau – è ridare decoro a quel luogo, in virtù del fatto che accanto c’è il bellissimo parco del Colle di San Michele e senza trascurare i vantaggi che ne trarrebbero tutti gli abitanti». Quattro ettari in totale l’area interessata agli importanti interventi a beneficio della collettività, dove troveranno spazio anche attrezzature ed impianti privati di uso pubblico, a carattere sportivo, ricreativo, culturale e sociale, ed infrastrutture di viabilità e parcheggio. Per ora la Conferenza dei Servizi si è pronunciata in modo favorevole, martedì 19 gennaio se ne discuterà in Consiglio Comunale. Poi, come da prassi operativa, dopo che il Comune di Cagliari si sarà espresso, spetterà agli altri soggetti istituzionali dare il consenso all’importante progetto.