
di Claudia Aru, musicista
Io sono stata adolescente, ribelle, testarda, cocciuta.
Ma ho avuto la fortuna di avere due genitori che mi hanno piantonata, detto di no, a urla, a costo di non uscire loro stessi per non farmi “evadere”.
Perché dire di no vuol dire dichiarare guerra, una guerra fatta di urla, rimbrotti, divieti, musi, sere chiusi in casa e rinunce, ma tutto per gettare le basi di ciò che vuoi diventi tuo figlio.
Ora capisco che lavoro faticoso hanno fatto.
A volte hanno preferito farsi odiare, ma per insegnarmi il rispetto, il senso delle regole.
E un adolescente deve a volte temere i genitori, perché davanti a una regola infranta, ci sono conseguenze, punizioni che pesano e fanno male.
Ma soprattutto costano una fatica immensa.
Ho avuto due genitori che valutavano le loro vacanze in base alla mia pagella, che essere rimandati a settembre a casa mia voleva dire ” non vedrai il mare, non lo vedrò io, ma neanche tu, stanne certa”, vivendo in Sardegna.
E loro le ferie non le avrebbero fatte per verificare che studiassi sempre, come facevano tutto l’anno, che i miei voti li hanno sempre conosciuti prima dei colloqui e non è mai stata “colpa degli insegnanti”, ma sempre “colpa mia, anche se avevo ragione io.
Ma quando sei adolescente devi portare rispetto all’insegnante.
E io sapevo che non era una minaccia, che l’avrebbero fatto davvero e studiavo per questo, l’amore per la cultura è arrivato molto dopo ( anche grazie a questo).
Ho avuto genitori che mi hanno sempre imposto orari e mi aspettavano svegli la notte e GUAI a fare tardi.
E io mi cagavo sotto all’idea.
E rientravo puntuale col passo del giaguaro per essere rispettosa.
Ho avuto genitori presenti che mi davano soldi solo se me li metitavo, che mi hanno dato tutto il necessario e regalato ” se c’erano i presupposti “, l’extra.
E i miei genitori lavoravano entrambi, a casa non ho mai avuto problemi economici.
Ma i soldi, a casa mia, andavano guadagnati.
Per questo ho cominciato a fare “lavoretti” da giovanissima, e mi è servito per dare il giusto valore ai soldi, da subito.
Scherzando dico che sono cresciuta a Sparta, ma ringrazio ogni singolo No, ogni battaglia e ogni guerra, perché il mio dolore era uguale al loro.
E adesso ne vedo i benefici.
Per cui si, credo che il discorso sia leggermente più ampio e che vadano fatte delle riflessioni più profonde.
Non sto puntando il dito contro nessuno, ma si, a 16 anni sei una creatura, alle 5 del mattino devi stare a casa, al sicuro e un pazzo non lo frequenti, a costo di fare una “guerra”, una guerra che però, a volte, può salvare la vita.
Riposa in pace, Noemi.