Claudia Aru e Carla Medau: “Talent show tritacarne senza scrupoli con i giovani”

La musicista sarda Claudia Aru e la sindaca di Pula Carla Medau contro i talent show, “programmi tritacarne che illudono i giovani”. Interventi autorevoli e importanti che aprono un interessante dibattito: la musica oggi passa attraverso i talent show, ma i veri talenti vengono premiati? Claudia Aru ha pochi dubbi


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La musicista sarda Claudia Aru e la sindaca di Pula Carla Medau contro i talent show, “programmi tritacarne che illudono i giovani”. Interventi autorevoli e importanti che aprono un interessante dibattito: la musica oggi passa attraverso i talent show, ma i veri talenti vengono premiati? Claudia Aru ha pochi dubbi: “Quando mi scaglio contro i Talent, quando dico che sono show tritacarne senza scrupoli che usano anime sensibili con l’unico scopo di generare profitto, quando dico che senza gavetta, lavoro e studio non si va da nessuna parte, quando dico che sono programmi estremamente pericolosi che del quoziente psicologico dei ragazzi, se ne fregano totalmente, a volte mi sono sentita dire che lo faccio “perché vorrei essere al loro posto”.
No belli miei, la celebrità improvvisa e i soldi facili e veloci, hanno un costo salatissimo. Ci sono decine di storie terribili legate a ragazzi che sono sprofondati in terribili patologie in seguito alla fine della parabola della notorietà dei talent, ragazzi che hanno gravi problemi di depressione, disturbi alimentari e comportamentali.
Ragazzi di cui non sappiamo neanche più il nome ma che lottano per ricostruirsi una vita.
Perché più in alto ti sparano, più fa male quando ti schianti a terra.
Quando Rita Ballanza ha cantato Sally, erano tutti in lacrime a osannare una ragazza con gravissimi problemi alle corde vocali che cantava una canzone dal significato profondo e duro, come la vita di questa ragazza che di situazioni spiacevoli ne aveva già vissute parecchio. In pochi si sono accorti che era una squallida trovata per impietosire il pubblico e fare “clic” sfruttando le tragedie di una ragazza che sicuramente ha un buon talento, ma non era certamente la “Rivelazione dell’anno” che ci hanno presentato.
E interviste, video, esaltazione generale, lacrime e supporto incondizionato a questa poveretta che si è vista diventare una star del web, proprio lei, che cercava un riscatto visto la sua vita.
Poi ha cantato altro e non è piaciuta, improvvisamente è stata fatta a pezzi, con una violenza insensata anche (e soprattutto) da chi di salute vocale e canto in generale, non ne sa proprio nulla. Perché ormai siamo tutti giudici, ormai il dito lo puntiamo senza pietà dimenticandoci che stiamo parlando di persone e non di oggetti.
Persone che hanno un cuore e un’anima, anche se stanno in televisione.
Sono molto, molto, dispiaciuta per questa ragazza, non oso immaginare come si senta oggi, che tornerà a casa sua, che le luci della ribalta si sono impietosamente spente, che il sogno di riscattare la sua vita, anche questa volta, non è andato bene.
Continuerò fino a che avrò fiato a spingere i ragazzi a studiare, a coltivarsi, a scrivere la propria musica e a tracciare un percorso fatto di piccoli passi costanti.
Perché anche se sei piccolo piccolo, ma fai quello che ti piace, come ti piace, con chi ti piace , nel tuo piccolo mondo, riesci ad essere felice lo stesso.
Poi, la vita è imprevedibile e tutto può succedere, ma nessuno regala nulla, mai, tutto si conquista, io credo nel lavoro e nello studio, quella è l’unica certezza.
La fama e il successo, soprattutto quando non si hanno gli strumenti, è un pericolosissimo patto col Diavolo.
No, non mi piace.
Passo”.

Interessante anche il commento della sindaca di Pula Carla Medau: ” Brava Claudia Aru, hai concentrato in poche parole, chiare e dirette e senza giudizi sommari.. un fenomeno, ormai entrato nel costume sociale, che sta svuotando le vite di tanti giovani.
La ricerca del successo facile, perché si è appena carini o appena dotati di qualche dono naturale, si scontra di fronte al muro di cemento armato costruito dalle regole pubblicitarie, audience, da politiche televisive che esaltano valori che spingono all individualismo più marcato. Il talento, la condivisione, il sacrificio di anni di studio e preparazione non hanno nessun peso… E così si finisce per brillare per una sera, dimenticandosi di coltivare i propri talenti con cura e parsimonia… Avanti un altro!”.


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