Città Metropolitana di Cagliari, il 60 per cento dei lavoratori autorizzato al telelavoro da casa

L’obiettivo è quello di garantire i servizi al cittadino andando incontro alle esigenze dei dipendenti, nel rispetto delle disposizioni ministeriali.
Il dg Mameli: “Limitiamo gli spostamenti ed evitiamo l’imposizione delle ferie d’ufficio”

 Continua lo sforzo della Città metropolitana di Cagliari per garantire i servizi al cittadino nonostante l’emergenza Coronavirus, andando incontro nel contempo alle esigenze dei lavoratori nel rispetto delle disposizioni ministeriali che incentivano il telelavoro. Ad oggi 160 su un totale di 270 dipendenti, ovvero il 60% della forza lavoro dell’ente, è stata autorizzata allo smart working.

Con una nuova circolare, il direttore generale Stefano Mameli ha esteso la facoltà di poter svolgere l’attività lavorativa dal proprio domicilio a tutti i dipendenti che ne facciano richiesta, ove consentito dalle singole mansioni, compresi, in deroga a quanto previsto dal vigente Regolamento dei servizi e degli uffici, i dirigenti, le posizioni organizzative e coloro che svolgono attività espressamente non consentite dal regolamento, come gli addetti al protocollo.

“Vogliamo di limitare al massimo gli spostamenti di lavoro sia interni che esterni all’ente, come previsto dal dpcm, ed evitare quanto più possibile l’imposizione delle ferie d’ufficio”, spiega il dg Mameli. “Voglio ringraziare tutto il personale per la collaborazione dimostrata in questa situazione di emergenza – aggiunge il direttore – e in particolare gli uffici preposti ai servizi informatici, che con grande professionalità stanno gestendo la non semplice transizione dalla modalità di lavoro tradizionale a quella telematica”.

Le disposizioni rimarranno in vigore fino al 3 aprile, salvo proroga della situazione di emergenza.


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