Cislscuola, Progetto Iscol@: ecco i rischi per i presidi

Le Autonomie scolastiche sarde sono 278, di queste 259 erano idonee a presentare domanda, ma solo 119 hanno partecipato: c’è un motivo


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Ci siamo già espressi sulla validità del progetto Iscol@, come anche abbiamo da sempre segnalato l’urgenza di promuovere politiche contro la dispersione scolastica. Le debolezze, quali i tempi di progettazione e di realizzazione strettissimi, l’insufficiente coinvolgimento  delle parti sociali,  fanno esplodere con tutta la sua gravità le problematiche già segnalate.

In queste ore i Dirigenti Scolastici sardi sono alle prese con l’avvio dei progetti della Linea A, “Miglioramento delle Competenze”. La Regione ha dichiarato che “sono 227 i progetti ammessi, presentati da 119 Autonomie scolastiche, tutte finanziate, con un budget di 19.250 euro per ogni progetto, per un totale di 4 milioni 369.750 euro di investimento da parte della Regione. Le Autonomie scolastiche sarde sono 278, di queste 259 erano idonee a presentare domanda, ma solo 119 hanno partecipato. I 227 progetti finanziati sono divisi in 4 graduatorie, due per l’italiano e due per la matematica, per le scuole medie e il biennio delle superiori.”
In un momento in cui le scuole hanno un disperato bisogno di risorse umane, l’analisi del dato relativo al fatto che solo il 45% delle scuole ha presentato progetti è di per sé significativo! Le difficoltà che già si evincevano ora  esplodono in tutta la loro gravità  a causa delle criticità legate all’avvio e alla realizzazione dei corsi.
I vincoli del bando sono tanti e tali da porre al rischio la realizzazione dei progetti:
1.    Difficoltà di avvio tempestivo dei corsi, infatti il mancato riconoscimento del punteggio di servizio comporta notevoli difficoltà nel reperire personale dalle graduatorie d’istituto o con bando ad evidenza pubblica che  mal si concilia con i tempi ristretti;
2.    Qualsiasi tipologia di assenza del personale assunto, oppure la sua rinuncia, metterebbe a repentaglio la regolare conclusione del corso e vi sarebbero grosse difficoltà per la   sostituzione tempestiva;
3.    Tempi strettissimi per la realizzazione dei corsi senza nessuna garanzia rispetto alle variabili indipendenti  che potrebbero invalidare tutto il percorso lasciando a carico della scuola tutti gli oneri assunti.

Per questo non solo sono a rischio i corsi,  ma soprattutto sono a repentaglio   i Dirigenti Scolastici.  Infatti qualora, per un motivo qualsiasi, un progetto non raggiungesse gli standard fissati delle 250 ore, il numero delle ore e il numero delle presenze per ciascun gruppo, la Regione Sarda non liquiderebbe il saldo  degli importi assegnati e costringerebbe anche le scuole a restituire gli  acconti. Essendo i Dirigenti Scolastici i responsabili della gestione, è possibile che debbano rimetterci di tasca tutti gli stipendi erogati al personale. Allora vien da chiedersi: perché i Dirigenti Scolastici Sardi dovrebbero essere disponibili a rischiare sulla loro pelle fino a tal punto?
Diminuire il tasso di dispersione, creare opportunità formative migliori, aumentare le competenze dei propri allievi, alleggerire situazioni problematiche, creare posti di lavoro, sono tutti obiettivi nobili che stanno a cuore ad ogni Dirigente Scolastico, ma PAGARE PERCHÉ QUALCHE INGRANAGGIO DEL SISTEMA NON FUNZIONA A DOVERE, ENTRO I TERMINI STABILITI,  È TROPPO!

Chiediamo alla Regione Sardegna un impegno immediato per sollevare i Dirigenti Scolastici da questo capestro che potrebbe indurli a non attivare i corsi richiesti.

La CISL SCUOLA  reitera,  inoltre, la richiesta di risorse investite sulla scuola in modo sistematico con una programmazione allineata rispetto alla tempistica e all’offerta formativa, affinché le risorse siano stabili e non occasionali  ed i risultati  possano divenire realistici.
                                    

La Segretaria Generale
                                   Maria Giovanna Oggiano