Circoscrizioni, i consiglieri verdi di rabbia ora stampano finti euro

La rivolta degli ex consiglieri ai quali il Comune di Cagliari chiede indietro i soldi dopo 13 anni: ora c’è chi “stampa” finti biglietti e chi promette di rendere tutto, ma in monete da un centesimo

Verdi di rabbia. Verdi come il biglietto da 100 euro e tre centesimi che l’ex presidente del centro storico Gianfranco Carboni ha stampato e pubblicato su Facebook. Quei soldi che il Comune gli ha chiesto indietro dopo 13 anni, promette di restituirli presto con monete da un centesimo. Ma attenzione, non è un caso isolato: proprio ieri sono arrivate le richieste di risarcimento a decine di altri consiglieri. L’edicolante di piazza Yenne Vasco Cogotti, ex consigliere, dovrà restituire 900 euro. Mentre Franco Costa di Pirri addirittura 2600. La protesta sta esplodendo, tanto che nei prossimi giorni ci sarà un’assemblea di tutti i consiglieri “debitori”. Tutti insieme contro il Comune, il rigurgito delle vecchie circoscrizioni. Cosa sta accadendo esattamente? Il Comune, in base a una sentenza del Tar del 2012 che ha ricalcolato il compenso dei gettoni di presenza, rivuole indietro i soldi degli addebiti non dovuti. Giusto, ma in molti sono pronti a fare causa e hanno contattato i loro avvocati.

Ci mancava soltanto questa polemica, in piena campagna elettorale, che rischia di unire consiglieri di centrosinistra e centrodestra tutti contro il palazzo di via Roma.  Carboni ad esempio guadagnava dal 2006 al 2011 appena 119 euro al mese, e adesso anche per quei cinque anni rischia di vedersi richiedere indietro soldi. Insomma chi ha lavorato per fare da rappresentante nei parlamentini tra i quartieri e il Comune rischia di pagare un conto davvero salato. Certo, è vero che qualcuno aveva calcato la mano, facendo partire la corsa al gettone facile. E guadagnando stipendi anche maggiori dei consiglieri comunali. Però, riflettendoci bene, perché non si abbassano seriamente gli stipendi di parlamentari e consiglieri regionali, invece che cercare 13 anni dopo 100 euro a dei piccoli politici della porta accanto?