“Cinque euro l’ora come scaffalista all’Eurospin di Pirri, ho detto no e ora ho la cassa integrazione”

Michele Buonincontri, 45enne di Uta, ha visto la sua paga oraria abbassarsi con l’arrivo di una nuova ditta: “Da otto a cinque euro: troppo poco, devo pure pagare la benzina per arrivare alle quattro di notte. Ho tre figli e moglie, come porto avanti la mia famiglia?”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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La proposta? L’ha rifiutata senza pensarci un istante. “Cinque euro l’ora per fare lo scaffalista all’Eurospin di Pirri”, questa l’offerta formulata dalla nuova società che ha preso in appalto il servizio. E lui, Michele Buonincontri, dopo un po’ di anni trascorsi a riempire gli scaffali del market, ha detto “no. Non ci penso minimamente. Prima prendevo otto euro l’ora”. Risultato? “Sono in cassa integrazione sino al 23 agosto, poi vedrò cosa fare. Sono preoccupato per i miei tre figli e mia moglie, non lavora. Come faccio per mandare avanti la mia famiglia? Vivo a Uta e devo pagare la benzina per venire sino a Pirri, ogni giorno. Prima, anche con gli assegni familiari, raggiungevo una buona paga”. Ora, stando a quanto spiega Buonincontri, no.

“Cercherò di trovare altro, per il momento voglio continuare a combattere questa battaglia”. Che, oggi, ha visto il primo atto pubblico con il presidio di protesta insieme alla Cgil. “Per cinque euro non mi sveglio alle 3:30, lasciando la mia famiglia da sola in casa”.