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La vicinanza con il camposanto fa presto pensare a quiete, silenzio, tranquillità, ma francamente a dirla tutta, per la strada in questione c’è fin troppo silenzio dalle amministrazioni comunali che si sono avvicendate in questi ultimi anni. E’ il caso di Via Monferrato, una “lingua di strada sterrata” di qualche centinaio di metri lineari, abbandonata da tutti e da tutto. Adiacente al cimitero di San Michele, di fronte a via Delle Langhe, dove gli unici “abitanti a quattro zampe” sono le decine di felini che abitano accanto alle poche aiuole rimaste. In bella mostra, tra le nuvole di polvere d’estate e le voragini di pozzanghere d’inverno, rifiuti abbandonati, fazzolettini usati, preservativi ed ovviamente, immancabili, le decine e decine di siringhe usate dai tossici. Eppure, accanto all’incuria e all’abbandono, c’è qualche garage privato, un’autofficina e poi deserto, oltre a qualche casupola abbandonata, con tanto di panni stesi e qualche auto parcheggiata all’interno dei cortili (circondati da filo spinato) con targa straniera.
IL DEGRADO. La rotatoria che conduce all’unico ed oramai esistente ingresso del cimitero cagliaritano, è presto superata: poco più in la, gli ambulanti di fiori (quattro o cinque bancarelle di altrettanti fiorai gentili e disponibili), di li a pochi metri, una gattara, che quotidianamente si prende cura dei cuccioli e dei gatti adulti di una colonia felina, ufficialmente riconosciuta dalla Asl:«Vede li dietro – fa il cenno col dito l’anziana donna – è lì che si mettono a bucarsi, dietro quello schifo di rifiuti, vicino al cancello retrostante del cimitero, quello arrugginito. Buttano ogni cosa, anche di pomeriggio, tanto nessuno li vede e nessuno controlla – continua – materassi, elettrodomestici usati, detriti, di tutto. Passano con furgoni e auto e gettano in mezzo alla strada». Per ora tutto tace, ma non sarebbe male che dagli uffici competenti si intervenisse per ripulire la zona e forse, (magari è chiedere troppo), anche poter bitumare quella strada dimenticata per anni.
Servizio del giornalista/fotografo, Alessandro Congia per preprod.castedduonline.localmente.it