“Ciao Roberto, hai conquistato anche le onde dell’Atlantico: Cagliari non potrà mai dimenticarti”

La forte commozione dei parenti di Roberto Boi, l’orafo 59enne stroncato da un infarto: “In Normandia, nonostante il freddo, aveva sfidato il mare col suo surf”. Domani l’ultimo saluto nella chiesa di via Zagabria


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Una persona “dolce, disponibile, altruista, sorridente”. Aggettivi non buttati lì a caso ma pesati e ragionati, quelli utilizzati dai familiari di Roberto Boi, l’orafo cagliaritano 59enne morto stroncato da un infarto ieri, dopo una sessione di kite surf sulle acque quartesi di Sant’Andrea. È il cognato Lello Tocco, sposato con Rita, sorella della moglie di Boi, a ricordare tra la commozione quel ragazzo che ha visto, pian piano, crescere ed affermarsi: “Ho dieci anni più di lui, ha sempre avuto il sorriso stampato sulle labbra. Un uomo meraviglioso, amico di tutti e sempre pronto a darti una mano. Ha insegnato a tantissimi giovani tutti i segreti per diventare esperti di surf, amava tantissimo i bambini. Quando ho saputo della sua mort mi sono sentito male, è come se un pezzo di me se ne fosse andato”, afferma Tocco, che ricorda “i tanti sacrifici lavorativi fatti per l’oreficeria di via San Rocco, la moglie si occupava delle vendite e Roberto, insieme al fratello Walter, proprio dei gioielli e dei monili”. Un amico, ancora prima che un familiare: ecco chi era, per Lello Tocco, Roberto Boi.

 

“Abbiamo fatto tantissimi viaggi in camper, arrivando a visitare anche Parigi e la Bretagna. Tanti anni fa, intorno al 2000, avevamo raggiunto la Normandia. Era agosto ma c’era freddo, per Roberto non era comunque un problema. Aveva tirato fuori dal furgone la sua tavola, andando a sfidare, conquistandole, le onde dell’oceano Atlantico. Cagliari non potrà mai dimenticarsi di lui”. Intanto, la data e l’orario del funerale di Roberto Boi sono state fissate: “Venerdì 24 gennaio, alle 15, nella chiesa del Santissimo Crocifisso in via Zagabria, a Genneruxi”.


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