“Chi inquina paga”: sit in per i fatti di Portovesme

Un sit-in si terrà venerdì 30 gennaio con inizio alle ore 9,00 davanti al tribunale di Cagliari


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Venerdì 30 gennaio 2015, inizia il procedimento contro l’Amministratore Delegato insieme ad un altro alto dirigente e della società Portovesme Srl per le mancate bonifiche, per la gestione, non a norma, dei rifiuti pericolosi e speciali.

Nell’udienza del 17 ottobre 2014 i giudici hanno accolto la costituzione delle parti civili; dalle ore 9 del mattino i Rappresentanti delle associazioni, dei comitati, saranno presenti davanti al Tribunale di Cagliari.

Ecco le istanze avanzate nel documento per la manifestazione:

“Chi inquina paga “

 

Chi ha inquinato deve essere giudicato
Venerdì 30 gennaio 2015, inizia il procedimento contro l’Amministratore Delegato insieme ad un altro alto dirigente della Portovesme Srl per le mancate bonifiche, per la gestione dei rifiuti pericolosi e speciali senza le autorizzazioni.

Nell’udienza del 17 ottobre 2014 i giudici hanno accolto la costituzione delle parti civili; dalle ore 9 del mattino i Rappresentanti delle associazioni, dei comitati, saranno presenti davanti al Tribunale di Cagliari.

Chiediamo che i Giudici non facciano sconti a nessuno,ma applichino il principio della legislazione europea che “Chi inquina paga “La nostra presenza nel procedimento penale, porterà nel processo il punto vista dei cittadini sul danno alla salute e all’ambiente. Infatti si è rilevato che a seguito dell’inquinamento i prodotti agricoli e dell’allevamento risultano ormai da anni compromessi per l’avvenelamento da metalli pesanti.
Ricordiamo le pecore al piombo, le capre alla diossina, le uve al piombo, che hanno determinato le ordinanze del Sindaco di Portoscuso sul divieto della commercializzazione o distribuzione dei prodotti agricoli coltivati nel comune di Portoscuso.

Il tutto risulta punitivo solo nei confronti degli agricoltori, degli allevatori e dei consumatori che vengono costretti, i primi a non vendere il frutto del loro lavoro e i secondi a non consumare i prodotti agro alimentari della terra.
Le industrie con i prima fila la Portovesme Srl non hanno mai pagato per il disastro ambientale e umano fatto in decenni di attività industriale pericolosa e dannosa sia per l’ambiente che per tutte le specie vegetali, animali e umane presenti.
Siamo nel processo per rappresentare lo scempio umano, ambientale, vegetale e dei prodotti tradizionali che paradossalmente possiamo solo coltivare e allevare ma non abbiamo il diritto di venderli, comprarli e nè di consumarli.
E’ come se agli industriali, agli artigiani e a tutta l’industria manufaturiera, per cause non loro, venisse impedito di vendere i loro prodotti, ma non di produrli, il tutto senza colpire e punire i responsabili del danno e dell’impedimento.

Siamo stufi di vedere gli inquinatori di molte fabbriche ormai chiuse con i lavoratori licenziati fuggire e delocalizzare all’estero, dormendo sonni tranquilli, mentre il nostro popolo è colpito dalla piaga della disoccupazione e da tumori devastanti ed i nostri paesi e interi territori dell’Isola sono ridotti a deserto.
La Portovesme Srl lavora fumi di acciaieria importati da tutto il Mondo, anche da territori fortemente inquinati ed interessati dai disastri nucleari; nei forni di quella fabbrica finiscono pezzi di carri armati,di sommergibili ed aerei a propulsione nucleare.

I portali radiometrici non sono sufficienti perché spesso non sono funzionanti in quanto obsoleti o peggio sono spenti per evitare i controlli; così anche quest’anno mezzi pesanti hanno trasportato materiali pericolosi e radioattivi fino a bocca di fabbrica.
La principale attività aziendale di questa fabbrica è la lavorazione degli scarti industriali per ricavarne modeste quantità di argento e piombo in piccole proporzioni rispetto alle tonnellate di scarti di lavorazione, di cui una parte è finita perfino sotto il piazzale dell’Ospedale Oncologico di Cagliari, per il cui reato sono già stati condannati due alti dirigenti della stessa Azienda.

BLOCCHIAMO GLI INQUINATORI
Non barattiamo posti di lavoro sporco con la qualità di altri posti di lavoro che devono essere dignitosi, rispettosi della salute e dell’ambiente.
CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE
per ripristinare la dignità delle donne e degli uomini che lavorano; per restituire i territori bonificati all’ agricoltura, all’allevamento, alla pesca ed al turismo; per favorire la crescita e lo sviluppo;per difendere e migliorare la salute degli abitanti ad iniziare da quelli di Portoscuso e dei paesi vicini.

ADERISCONO E PROMUOVONO L’INIZIATIVA
ADIQUAS – NURAXI FIGUS; ASSOTZIU CONSUMADORIS SARDIGNA – ONLUS; CARLOFORTINI
PREOCCUPATI; COMITATO AGRICOLTORI PORTOSCUSO; COMITATO VITICULTORI
PARINGIANU; CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA – CSS ; COMITATO SCUOLA CITTA’;

chi ha inquinato deve essere giudicato
TUMORI E MORTI NON VANNO IN PRESCRIZIONE
CAGLIARI SOCIAL FORUM; ISDE SARDEGNA-MEDICI PER L’AMBIENTE; NO CHIMICA VERDE-PORTO
TORRES; NO GALSI-CAGLIARI; NO MEGACENTRALE-GUSPINI; PRESIDIO PIAZZALE TRENTO-CAGLIARI;
PROGETTO COMUNE-VILLACIDRO; SA NUXEDDA FREE-VALLERMOSA; SARDEGNA PULITA; SARDIGNA
NATZIONE; USB-SARDEGNA.