Chi ha paura di Virginia Woolf?

Cagliari, Teatro Massimo


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Si apre il sipario su “Chi ha paura di Virginia Woolf?”: debutta nell’Isola – mercoledì 17 febbraio alle 20.30 al Teatro Massimo di Cagliari, dove sarà in cartellone fino a domenica 21 febbraio (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30, la domenica alle 19 e giovedì doppio spettacolo, con la pomeridiana alle 16.30) la fortunata pièce di  Edward Albee, nell’allestimento di Tieffe Teatro con la regia di Arturo Cirillo, anche protagonista sulla scena insieme a Milvia Marigliano  (miglior attrice 2015 – Premio Nazionale della Critica per questo spettacolo), Valentina Picello e Edoardo Ribatto.  

Un dramma moderno sul rapporto di coppia, tra incomunicabilità e ferite del cuore, piccoli e grandi tradimenti e disillusioni in un crudele e raffinato gioco al massacro attraverso le parole: l’innocua conversazione tra Martha e George (una donna amareggiata e stanca e il marito, professore di storia all’università) e i loro ospiti, Dick e Honey (un giovane docente di biologia e sua moglie) degenera ben presto, in un crescendo di reciproche accuse e sconcertanti rivelazioni, fino al finale a sorpresa.  

Un vivido affresco della società americana, con la maschera del perbenismo, diventa racconto universale: i fumi dell’alcol spingono i protagonisti a mettersi a nudo e raccontare di sé più di quel che vorrebbero, o che sarebbe “corretto” e lecito mostrare agli altri, e di fronte ad estranei affrontano dettagli della loro intimità e ansie, gioe e paure – e gli inevitabili compromessi – della vita a due. Il matrimonio fallito di Martha e George suona come un monito per i giovani sposi, uno specchio deformante del loro futuro – ma proprio in  loro presenza, come davanti ad una fotografia, i due coniugi di mezza età trovano il coraggio di andare fino in fondo, in una lucida analisi – o autopsia – del loro amore. Su tutto trionfa l’umorismo caustico dell’autore – ogni freccia raggiunge il bersaglio e pur nella esasperazione e nella bramosia di ferire l’altro, Martha e George e i loro ospiti raggiungono livelli di inattesa, disarmante sincerità, finché all’alba giunge il termine della battaglia:  «La festa è finita». 


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