Chessa: “Crisi mondiale. Per la Sardegna speriamo in 7 milioni di presenze nel 2020”

Disastro turismo. L’assessore regionale punta sulla destagionalizzazione per portare turisti nell’Isola anche a settembre e a ottobre con promozioni ed eventi: “Sono a Budapest per chiudere alcuni accordi. E anche qui, in una delle capitali più visitate d’Europa, non c’è nessuno”


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Aeroporti e porti vuoti. In Sardegna e a Cagliari come in tutto il mondo. Una crisi che travolge il comparto turistico isolano. La speranza della Regione è che, attraverso una campagna di promozione e di eventi, si possa salvare il salvabile destagionalizzando, convincendo i turisti a sbarcare nell’Isola anche a settembre e ottobre. “Noi partivamo da zero, qualche mese fa il mondo era morto, possiamo fare tutti piani di comunicazione che vogliamo, ma quest’estate sarà tutto difficile e non si potrà risolvere il problema della crisi mondiale. A Roma”, aggiunge, non c’è nessun turista, Venezia è vuota a Napoli stanno piangendo e in Sicilia stanno peggio di noi. Io in questo momento mi trovo a Budapest per chiudere accordi e cercare di portare turisti in Sardegna, ma questa è una delle capitali del turismo europeo e anche qui non c’è nessuno. Ora speriamo che la riapertura del mercato russo ci regali un po’ di ossigeno. Il nostro obiettivo”, conclude, “è salvare il salvabile e possiamo farlo solo destagionalizzando, contiamo su una serie di eventi che dobbiamo organizzare in autunno. Lo scorso anno abbiamo contato 15 milioni di presenze, quest’anno speriamo di arrivare a 6/7 milioni”.

 


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