“Che fine ha fatto il Piano di Risanamento Acustico di Stampace e Marina?”

“Chi l’ha visto? Il noto titolo di una fortunata trasmissione televisiva ben si adatta alla ricerca oramai estenuante e persino deprimente del Piano di Risanamento Acustico dei quartieri storici di Stampace e Marina obbligatorio per legge dal 2013”, l’attacco del Presidente del Comitato Rumore No Grazie, Enrico Marras


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di Enrico Marras

Chi l’ha visto? Il noto titolo di una fortunata trasmissione televisiva ben si adatta alla ricerca oramai estenuante e persino deprimente del Piano di Risanamento Acustico dei quartieri storici di Stampace e Marina. Obbligatorio sin dal 2013, essendo stato certificata una condizione di grave rischio per la salute e la vita delle persone e per l’ambiente, disatteso per anni in aperta violazione di legge ed infine commissionato dal Comune di Cagliari, nel 2016, alla società romana……, il “Piano” risulta inafferrabile come se si fosse volatilizzato. Neppure con l’accesso agli atti si è riusciti ad ottenere copia dell’importante documento. Ogni richiesta cade puntualmente nel vuoto. Ma, cosa ancora più grave, il “Piano” risulta inarrivabile persino ai Consiglieri comunali. Viene negato nonostante precisa richiesta scritta, dopo essere andate a vuoto quelle verbali. Si giunge così all’assurdo che uno studio, commissionato dal Comune in chiaro adempimento di obblighi di legge, venga nei fatti celato agli amministratori della città eletti dall’universalità del corpo elettorale.

Risulta sconcertante che possano esistere nell’amministrazione civica studi, pagati con i soldi dei contribuenti, che sono nella piena disponibilità dei dipendenti del Comune ma inaccessibili agli eletti dei cittadini.

Cosa ci sarà mai scritto nel Piano di Risanamento Acustico? Forse le risultanze a cui sono pervenuti gli studiosi mal si conciliano con la disastrosa politica ambientale portata avanti in questi anni e che ha costretto tante famiglie all’abbandono della città e alla svendita delle loro case? Mentre altre famiglie resistono e  si difendono nei Tribunali. Ma la Giustizia si è anche già pronunciata con la condanna del Sindaco di Cagliari per violazione del diritto alla salute tutelato dalla Costituzione.

La strada maestra da seguire è una sola: si renda quanto prima pubblico lo studio e si apra (finalmente!) un confronto con la città come si dovrebbe sempre fare su scelte significative per la vita sociale e civile della comunità urbana. Rinuncino il Sindaco e gli Assessori alla ricerca di innocui interlocutori di comodo e agli annunci ad effetto a cui non seguono mai atti concreti. A proposito che fine hanno fatto gli steward che per settimane hanno vivacizzato il “dibattito culturale” di inizio estate? e l’inibizione della  musica a tutto volume e a porte aperte nei pubblici esercizi? e i Vigili Urbani da destinare al controllo dell’inquinamento acustico tanto reclamizzati dal Sindaco nell’incontro con l’Assessora regionale dell’ambiente?  Assessora che appare sempre più inidonea al delicato ruolo a cui è preposta:  resta inerme e silente mentre i suoi Uffici definiscono, rilevamenti fonometrici alla mano, “emergenza sanitaria” la condizione di degrado acustico in cui sono costretti a vivere i residenti di Stampace e Marina.