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Blocco dell’offerta formativa in tutta la Sardegna e paralisi nei pagamenti agli utenti, ai dipendenti, ai docenti e ai fornitori delle agenzie della formazione professionale isolane se la Regione non provvederà entro il prossimo 31 dicembre a chiudere e rendicontare le spese delle attività del piano operativo del Fondo Sociale Europeo relativo al quinquennio appena terminato (2007-2013): in totale circa venti milioni di euro.
E’ la denuncia delle agenzie di formazione professionale, riunite stamattina a Cagliari, attraverso Cesfop e nel Coreform che chiedono alla Giunta un impegno per accelerare le procedure per il pagamento e per avviare al più presto le attività relative alla nuova programmazione 2014-2020.
Nel triennio 2013-2015, le 25 Agenzie Formative rappresentate, attraverso le 389 sedi territoriali, con 392 dipendenti a tempo indeterminato e 136 a tempo determinato, hanno fornito servizi di formazione, orientamento e servizi per il lavoro per 1.442.719 ore, suddivise in 4.377 corsi (erogati e conclusi), per 47.245 utenti totali, di cui 7.980 qualificati e 39.265 di aggiornamento. L’indotto legato al sistema delle Agenzie Formative, è di 12.016 persone (docenti e fornitori di beni e servizi).
“Se non si fa in fretta la Regione rischia di perdere i fondi comunitari – ha spiegato Bonaria Spignesi, portavoce della rete di agenzie formative – non solo, se la Regione non riuscirà a rendicontare le spese ed erogare quanto dovuto, dall’inizio dell’anno prossimo si rischia un vuoto nella formazione professionale perchè gli enti non potranno avviare alcun corso”. “Da aprile scorso non è cambiato nulla – hanno continuato le Agenzie Formative – gli stipendi dei dipendenti sono in ritardo anche di 4 mesi, il rimborso dei corsisti è fermo, il pagamenti dei docenti convenzionati e dei fornitori bloccato. In ogni caso sul comparto pende la spada di Damocle di imminente un licenziamento di massa”.