Centro Studi Riformatori: “A chi serve la rampa di via dei Valenzani?”

“2 milioni di euro buttati e disagi infiniti per la collettività” sostiene il Centro Studi Riformatori Sardi


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Qualcuno sa dire quali operazioni permetterà la nuova rampa dell’asse mediano che prima non erano possibili? NESSUNA.

Iniziati a febbraio 2015, dopo 1 anno e 7 mesi di lavorazioni e oltre 2 milioni di euro spesi, i lavori per la realizzazione della rampa di uscita dall’asse mediano in corrispondenza della rotatoria di via Cadello – via dei Valenzani, stanno per concludersi.  Si tratta di un intervento che da un punto di vista tecnico, sociale ed economico è poco chiaro a tutta la città di Cagliari. È poco chiaro perché non è stato comunicato in alcun modo alla cittadinanza ed è poco chiaro anche per gli addetti ai lavori perché è fondamentalmente insensato, sia in termini di progettazione, sia in termini di tempi e di costi di realizzazione.

Prima si poteva uscire in sicurezza dall’asse? Sì. E ora? Sì, ma 200 metri prima e con 2 milioni di euro in meno in tasca. Prima ci si poteva immettere nell’asse da via dei Valenzani? No. E ora? No, ma con 2 milioni di euro in meno in tasca.

Ma la domanda più importante è: si poteva evitare?

Da quello che si capisce la follia alla base dell’intervento è quella di garantire l’uscita dall’asse mediano 200 metri prima di quella già presente: questo è semplicemente frutto di improvvisazione e menefreghismo verso il cittadino.

Quando si fa un’opera del genere in un ambito così delicato dal punto di vista dei trasporti si ha il dovere di realizzarla nel più breve tempo possibile lavorando tutti i giorni e tutte le notti e non quindici giorni sì e quindici no. La struttura non la si fa in opera ma si utilizza il prefabbricato, magari anche in acciaio se ci sono problemi di altezze. Si simulano con modelli di traffico le diverse soluzioni alternative possibili e non si fanno, come è stato, le prove sulla pelle dei cittadini. Non ci si cura solo della sicurezza del cantiere ma anche della sicurezza degli automobilisti: questo significa che il restringimento di corsia nell’asse in corrispondenza di via Jenner o quelle trovate geniali nella rotatoria di via Peretti, non le si fanno. Se ci si accorge che non si è in grado di governare i flussi si chiamano gli esperti (magari uno tra i tanti sfornati dall’Università di Cagliari). Se non ci si vuole assumere il rischio di un cantiere diverso, senza chiusura della rotatoria, così come era previsto nel progetto andato in gara, si affida l’incarico all’esterno ad uno dei tanti bravi ingegneri che stanno facendo la fame.

È stata bloccata per quasi 600 giorni l’intersezione più trafficata dell’isola per un lavoro inutile, costoso e dannoso, quando invece si sarebbe potuto tranquillamente utilizzare l’uscita già presente realizzando una corsia di accelerazione per entrare nell’asse. La Corte dei Conti dove è?

Stando così la situazione, l’unica cosa che migliorerà è il prezzo degli erigendi villini sotto Monte Claro…per le tasche di chi li sta costruendo.

 

 

Francesco Accardo – centro studi Riformatori Sardi


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