“Castello è un paradiso, ma è morto. Residenti e turisti meritano più servizi”

Tony Di Giovanni, da 5 anni, gestisce la classica “bottega” e un’osteria. “Si va avanti tra tante difficoltà, è triste vedere palazzi diroccati e non avere le principali comodità, come un bancomat, nel rione più storico della città”


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Prodotti biologici e a chilometro zero, venduti in bottega e utilizzata per comporre i menù dell’osteria. Due attività commerciali “uniche” in tutto Castello, e una doppia sfida che dura ormai da cinque anni. Tony Di Giovanni, residente in Marina, ha scelto un altro rione storico per sviluppare la sua idea di business. Il termometro degli affari è stabile, ma si registra lo scotto di un rione privo dei servizi essenziali e abbandonato da troppo tempo.
“Qui ci sono risorse importanti per il presente e per il futuro, punto molto sulla crescita di Castello, nonostante l’abbandono generale. Qui ci sono bellezze incredibili, come la Cattedrale, apprezzatissima dai turisti, eppure non ci sono le opportunità per poter godere appieno di quello che è un paradiso morto. Le istituzioni sanno cosa c’è da fare”, afferma Di Giovanni, “il rione va sistemato sotto tutti i punti di vista, dall’estetica dei palazzi ai servizi, per riuscire a dare qualcosa di importante soprattutto ai residenti”.


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