Cassiera di Dolianova licenziata dal discount e messa alla gogna sui social: “Vita stravolta, non sono una ladra”

La lettera di licenziamento l’ha già impugnata, Cristina Picciau, 49 anni: “Sostengono che avrei regalato 30 euro di merce a mia mamma, la verità è un’altra”. Ai guai lavoratiti, però, si sono aggiunti quelli online: “Attaccata con tanti messaggi da una persona, ho difficoltà pure a uscire di casa perchè, tra domande e allusioni, la mia esistenza è peggiorata”. VIDEO INTERVISTA


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È stata licenziata a febbraio dopo 13 anni di lavoro come cassiera un un discount dell’hinterland di Cagliari e, in parallelo, sui social sono iniziati attacchi “abbastanza mirati” nei suoi confronti. Cristina Picciau, 49 anni, di Dolianova, da un mese sta vivendo un incubo più grosso di quello che aveva preventivato sin da quando le era stato detto, dai suoi superiori, che sarebbe arrivato il licenziamento per giusta causa. “Non sono una ladra, mi accusano di non avere passato dei prodotti alla cassa, per 30 euro, durante la spesa fatta da mia mamma”. Ma, se per quanto riguarda il licenziamento, sarà il giudice di un tribunale a dire l’ultima parola, la Picciau si è già rivolta a una legale, Diana Musio, per essere tutelata da quella che sembra essere una classica storia di diffamazione: “Su Facebook c’è una persona che, senza fare il mio nome, racconta come si sono svolti i fatti, dandomi della ladra e della disonesta. Anche uscendo per le strade del mio paese c’è chi mi addita come ladra o che mi chiede se è vero che avrei rubato addirittura un cofano di pelle”. C’è anche chi è arrivato a scrivere insulti: “Da un mese e mezzo, purtroppo”.
Una gogna social che ha portato la Picciau a cambiare in parte le abitudini quotidiane: “La mia coscienza è pulita, più che altro mi dispiace perchè ho iniziato a lavorare appena quindicenne. Dopo 32 anni di lavoro e sacrifici, trovi chi pensa che abbia rubato e non è una bella cosa. La mia vita è stata stavolta, a chi scrive di me sui social dico che può dirmi le cose in faccia. Mi ha fatto malissimo essere stata licenziata, ma molto più male essere screditata così sui social”. Diana Musio, la sua legale (che, con Cristina, ha raccontato il caso anche sulla pagina TikTok di Claudio Cugusi) presto formalizzerà le denunce. Nel frattempo, aggiunge che “il diritto di critica si può esercitare anche sui social ma pensare che debba distruggere l’onore e la reputazione di una persona. Solo l’autorità giudiziaria potrà dire se la accuse mosse alla mia assistita sono vere o false. Ci difenderemo nelle sedi opportune e sono pronta a valutare altre azioni a tutela di Cristina”.


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