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Cassa integrazione nell’emergenza Coronavirus, non tutti hanno ancora ricevuto i soldi. E, anche in Sardegna e a Cagliari, le richieste sono state fatte ma non c’è nessuno sviluppo. Come mai? Per il consulente del lavoro Alessio Vacca, 44 anni, il motivo è semplice: “Esistono quattro tipi di cassa integrazione. Quelle ordinarie sono arrivate, i Fis (Fondi di integrazione salariale) sono ancora in lavorazione, per quelle regionali in deroga stanno per autorizzare l’invio delle prime e poi c’è il fondo di solidarietà dell’ente privato bilaterale dell’artigianato”. Ed è proprio quest’ultimo, secondo Vacca, il settore nel quale si stanno riscontrando i maggiori problemi e lentezze: “Si tratta di un ente di stampo sindacale, ha ricevuto i finanziamenti dallo Stato ma non riconosceva ai non iscritti all’ente il diritto alla cassa”. E, tra le categorie artigiane posizionate sotto l'”ombrello” dell’ente ci sono “barbieri, estetisti e metalmeccanici. Le loro casse integrazioni sono in ritardo”.
Una situazione non facile, quindi, visto anche che “oltre al notevole ritardo, bisogna ricordare che la tipologia delle imprese, in Sardegna, è per lo più di piccola e media dimensione, e quelle di tipo artigianale sono quasi un terzo”.