CasaPound fa il bis a Cagliari, nuova sede: “Continuiamo ad aiutare i cagliaritani, siamo fascisti ma non nostalgici”

In via Cervi taglio del nastro per la seconda sede cittadina dell’organizzazione di estrema destra. Luca Sardara e Edoardo Lecis: “Aiutiamo i nostri concittadini in difficoltà. Non vogliamo il ritorno delle leggi razziali e non pensiamo a conquistare l’Etiopia, siamo proiettati nel futuro”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA ai due esponenti sardi di CasaPound


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Taglio del nastro per la seconda sede di CasaPound e, a differenza di quella già esistente in via La Nurra a Is Mirrionis, in via Cervi a San Benedetto c’è lo “spazio non conforme”. C’è una vasta biblioteca con centinaia di libri dai chiari caratteri “estremisti”, tra analisi del periodo fascista e i cosiddetti “nuovi fascismi”. L’inaugurazione fila quasi liscia – la cinquantina di manifestanti contrari all’apertura sono stati tenuti a debita distanza dalle Forze dell’ordine – e Luca Sardara, coordinatore cittadino di CasaPound, è netto: “Questo nuovo spazio ci permetterà di aiutare al meglio i cittadini cagliaritani, aumenteremo le nostre iniziative in loro favore, tra raccolte alimentari e battaglie contro gli sfratti. A Is Mirrionis tutti sono felici della nostra presenza, a Natale e Pasqua abbiamo fatto feste per bambini e dato dei doni. Agiamo alla luce del sole”, dice Sardara, “non abbiamo nessuna paura e non siamo preoccupati”. Ma il fascismo rimane, comunque, off limits per tantissime ragioni, tra le principali per l’ovvia apologia del fascismo, per la legge è un reato: “Io sono fascista, ma non nostalgico. Nessuno di noi vuole le leggi razziali o andare a conquistare l’Etiopia, ma solo prendere gli ideali sociali di quel periodo e portarli ai giorni nostri, siamo rivolti al futuro più molti altri”. Sarà.
E Edoardo Lecis, candidato con CasaPound ad una delle ultime tornate elettorali, ricorda che l’apertura della sede di via Cervi servirà anche in vista delle imminenti elezioni comunali: “Dopo i buoni risultati degli ultimi due anni, con percentuali in continua crescita, vogliamo essere più inclusivi e arrivare ad un pubblico più ampio. Molti sostenitori ci hanno chiesto un format innovativo, improntato alla cultura, al dibattito interno e alla formazione politica”. E il fascismo? “La nostra posizione rientra perfettamente nell’ambito della legalità, anche perché sennò non potremmo presentarci alle elezioni o aprire sedi”.


In questo articolo: