Casa Gramsci, monumento nazionale “scippato” dalla politica e chiuso

La casa museo dedicata ad Antonio Gramsci: una storia ancora da scrivere. Con nomi di politici eccellenti dietro le quinte di quello che al momento sembra un progetto fallito, disonorando anche la memoria di Gramsci


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di Donatella Lissia

C’era una volta una casa di un grande filosofo sardo, Antonio Gramsci, nel centro di Ghilarza, in un modesto edificio in basalto di fine Ottocento, dove visse gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza con i suoi familiari.

Nel 1965 il PCI acquistò la casa che fu trasformata, grazie all’opera di intellettuali e uomini di cultura, in “Centro di documentazione e ricerca sull’opera gramsciana e sul movimento operaio”.

Divenuta sede dell’associazione “Amici della Casa Gramsci”, questo luogo divenne centro di studio con l’ausilio di ex-partigiani, sindacalisti, intellettuali, studiosi e artisti.

Con il lungo lavoro dei nipoti di Gramsci, Diddi e Mimma Paulesu e di uomini di cultura, nacque nel tempo l’associazione Amici della Casa Gramsci , che trasformò la casa in museo e promosse celebrazioni gramsciane che il 27 aprile di ogni anno si sono succedute a Ghilarza.

C’era una volta l’associazione “Casa Museo di Antonio Gramsci – centro di documentazione, ricerca e attività museali”-, costituitasi ONLUS nel 1999, con il fine di favorire la migliore conoscenza del pensiero e dell’opera gramsciana attraverso la fruizione del centro da parte dei visitatori, delle scolaresche, degli studenti.

Nel Novembre del 2016 una Legge approva la dichiarazione della Casa Museo Gramsci a Ghilarza come “monumento nazionale”, con il voto contrario del Movimento 5Stelle, che manifestava il dubbio che “”anche in questo caso, si prenda una via privilegiata per finanziare un sito culturale in Italia piuttosto che un altro”.

Questa piccola casa, così piena di ricordi, luogo d’incontro di intellettuali di tutto il mondo, viene così tolta all’associazione Onlus che da anni egregiamente se ne occupava, per essere affidata all’associazione Berlinguer. Ebbene, dal 31 dicembre, nonostante i tentativi andati a vuoto di stabilire una collaborazione, la Onlus viene liquidata, come se nulla fosse accaduto.

Vengono spontanee alcune domande. Cosa significa “monumento nazionale”? Risposta del M5S: “Nel nostro ordinamento non esiste alcuna definizione di monumento nazionale per cui è stato approvata una cosa che non esiste”.

Perchè privare un’associazione emerita che tanto ha lavorato per tenere in piedi un luogo sacro della cultura anche di una semplice collaborazione? Chi gestirà il Museo e soprattutto dove è il progetto?

Per ora pare che il Museo sia chiuso, anche in occasione del compleanno del grande pensatore sardo, il 22 gennaio. Vedremo cosa succederà.