Caro Poetto, un’ora sola ti vorrei…anche senza fretta ed elezioni

L’analisi di Gianfranco Carboni sul Poetto attuale: le mille contraddizioni della spiaggia cagliaritana ancora al centro dei lavori in corso


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Andare a Su Poettu: vorrei, non vorrei ma se puoi… Al Poetto, volevo andare solo a fare il bagno e rilassarmi. Al Poetto, volevo andare a prendere un pò di sole, che con lo iodio fa bene ai vecchi come me. Al Poetto volevo andare, a bassi costi invece vi è troppo di tutto e troppo costoso. Al Poetto volevo andare, velocemente anche solo due ore, nel tempo libero da impegni o nella pausa pranzo. Al Poetto volevo andare, invece tra concessioni, stabilimenti etc. mi rimane uno spazietto. Al Poetto volevo andare ma “c’è di tutto” anche il mare. Al Poetto volevo andare, fra Lavori Pubblici eseguiti prima del Piano d’Utilizzo del Litorale e Piano d’Utilizzo del Litorale approvato dopo i lavori.

Al Poetto volevo andare, per i colori dei casolari invece ora è tutto uguale, conformato, cubico. Al Poetto, volevo andare, sereno senza correre o ciclare, senza auto certo. Al Poetto volevo andare, ma il color vinaccia non mi piace, adoro il cielo blu e il mare verde e di mille sfumature. Al Poetto volevo andarci per accompagnare la Signora Silvana, ottantenne, che vi passava due ore. Al Poetto vorrei andare, senza scorgere due cartelli: Poetto Cagliari e Poetto Quartu Sant’Elena. Volevo andare, o chissà se sia meglio dirigersi d’altre parti. Caro mio Poetto, bramo il tuo passato non per nostalgia o reducismo, rabbia o rancore o magari fretta ed elezioni. Poetto volevo andare, Poetto un’ora sola ti vorrei, magari se puoi. Gianfranco Carboni


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