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Carlotta di Cagliari, licenziata dal call center: “Dovrò campare con 200 euro al mese”
Il contratto non c’è più, nella vita di una 34enne licenziata dal call center Dynamicall arriva l’incubo della disoccupazione: “Moltiplicato per cinque. Ho tre figli piccoli e un marito che guadagna 1300 euro. Cosa farò? Non ne ho idea”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA
Il lavoro che scompare all’improvviso dopo undici anni di stipendio sicuro – 1200 euro al mese per sei giorni su sette trascorsi a proporre offerte per conto di Enel Energia – è sempre un dramma. Nel caso di Carlotta Chiarelli, 34enne cagliaritana, da moltiplicare per cinque: “Ho un figlio di quattro anni e due gemellino di due. Mio marito, Valerio, guadagna 1300 euro, i conti sono presto fatti: saremo costretti a vivere con duecento euro al mese. Un dramma, i soldi per pagare tutto ciò che c’è da pagare, soprattutto avendo figli piccoli, non bastano di certo”. Pannolini, pappe, senza contare eventuali medicine: il budget familiare si dimezza, la disperazione si moltiplica.
“Viviamo nella casa dei genitori di mio marito”, confida l’ennesima neo disoccupata sarda, “non so come farò a far quadrare il bilancio familiare, non ne ho idea. Ho vissuto a Torino e avevo un’agenzia immobiliare, poi ho fatto la commessa. Dieci anni fa sono ritornata in Sardegna, sposandomi e facendo tre figli. Per legge dovrò stare settantacinque giorni a casa per il completamento della procedura di licenziamento, poi altri 45 giorni per il mancato preavviso. Riuscirò ad essere in regola per cercarmi un nuovo lavoro non prima di ottobre. Una situazione tragica”.