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di Benedetta Piras
Si è tenuta a Carloforte, fra sabato 27 e domenica 28 la sagra del cous cous tabarchino, organizzata dall’associazione C.I.A.O., dal consorzio Arcobaleno e dal Comune di Carloforte,.
Il cous cous tabarchino, chiamato “cascà” dalla popolazione di Carloforte, è originario della tradizione culinaria di Tabarca, l’isola tunisina nella quale gli antenati liguri dei carlofortini sono sbarcati attorno al 1500 per motivi commerciali e legati alla pesca del corallo e dalla quale sono poi giunti, attorno al 1700, nell’isola di San Pietro dove oggi sorge Carloforte.
Ciò che distingue il cous cus tabarchino dal cascà di Carloforte è tuttavia l’assenza della carne, non prevista nella ricetta tradizionale dell’isola, sostituita da una ricca quantità e varietà di verdure.
Ad aprire il programma di entrambe le giornate dedicate alla sagra tenutasi in piazza Pegli sono stati gli Chef Secondo e Anna assieme alla nutrizionista Rita Pomata, presentando il piatto principe dell’evento e tenendo uno show cooking volto all’esposizione della ricetta tradizionale (a partire dalla lavorazione della semola, l’elemento base per la creazione del cascà), delle sue proprietà nutrizionali e alla spiegazione vero significato del cascà carlofortino, piatto che simboleggia la familiarità intesa come festa, condivisione, ospitalità e amicizia.
A contornare il tutto non solo è stato possibile provare un menù degustazione che prevedeva fra gli altri elementi anche il cascà e la caponata di tonno, (altro piatto tradizionale delle isole di Sant’Antioco e San Pietro) ma nel corso della giornata si sono succeduti nella piazza numerosi eventi che hanno coinvolto visitatori di tutte le età: da spettacoli di danza e canto a giochi e attività pensati anche per coinvolgere i più piccoli, come l’esibizione di domenica degli Agility Dog, che hanno regalato momenti di interazione con gli amici a quattro zampe.