Carceri, in aumento il numero dei detenuti stranieri in Sardegna

Negli ultimi tre mesi sono passati da 409 a 476 presenze 


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“Sono in costante aumento i detenuti stranieri, prevalentemente extracomunitari, nelle carceri della Sardegna. Negli ultimi tre mesi sono passati da 409 a 476 presenze (quasi 1 su quattro), facendo lievitare il numero complessivo delle persone private della libertà nelle strutture penitenziarie isolane. Al 31 maggio scorso infatti vi erano 2070 ristretti, mentre il 31 di agosto sono diventati 2110”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento ai dati diffusi dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che fotografano la realtà isolana nei dieci istituti di pena.

“La percentuale più significativa – osserva – è come sempre quella delle Case di Reclusione all’aperto. Nella Colonia Penale di Mamone-Lodé gli stranieri costituiscono il 72,95% dei ristretti mentre a Is Arenas raggiungono la ragguardevole percentuale del 67,85. Non manca qualche sorpresa come Alghero che ne annovera il 32,30% e Sassari-Bancali con il 29,81%. Seguono Isili (28,31%) e Cagliari-Uta (14,94). Le presenze meno significative sono a Nuoro (8,8%), Oristano-Massama (8,15%) e Tempio (2,9%). Un solo straniero su 41 detenuti si trova invece a Lanusei”.

“Nel complesso – aggiunge la presidente di SDR – le colonie penali continuano a essere sottodimensionate rispetto ai posti disponibili mentre soffre notevolmente la Casa Circondariale di Cagliari-Uta che negli stessi tre mesi è passata da 562 a 607 detenuti (567 posti) e rischia di vedere aumentare ulteriormente i reclusi. Analoga considerazione deve essere fatta per Oristano-Massama che con 260 posti per detenuti in regime di alta sicurezza adesso ne ospita 282 (erano 275 a maggio) e il “San Daniele” di Lanusei con 33 posti per 41 protetti. Sono invece leggermente diminuiti i ristretti del “Paolo Pittalis” di Tempio Pausania. Erano 182 per 167 posti a maggio, adesso sono 170”.

“Non si può però tacere sul fatto che a un aumento dei reclusi non corrisponde un incremento del personale. A parte la grave carenza di direttori, vice direttori, educatori e amministrativi, salta agli occhi quella degli Agenti della Polizia Penitenziaria. Tra Cagliari (-55), Tempio (-90), Sassari (-70) e Oristano (- 33) mancano complessivamente all’appello, secondo quanto indicato nel sito del Ministero della Giustizia, addirittura 248 Agenti. Trarre le conclusioni è fin troppo semplice. Con questo genere di organizzazione – conclude Caligaris – il carcere non può recuperare chi ha commesso dei reati. Il suo ruolo principale appare quello di un grande contenitore sociale di disagio. La realtà sarda lo conferma”.


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