Carcere di Uta, un sorriso per le detenute con Elena Ledda che canta la magia di De Andrè

“E te ne vai Maria tra l’altra gente, che si raccoglie intorno al tuo passare, siepe di sguardi che non fanno male, nella stagione di essere madre”. Con gli struggenti versi dell’Ave Maria di Fabrizio De André, interpretati dalla musicista e cantante Elena Ledda, è iniziata nel carcere di Cagliari-Uta, la decima edizione di “Un sorriso oltre le sbarre”


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“E te ne vai Maria tra l’altra gente, che si raccoglie intorno al tuo passare, siepe di sguardi che non fanno male, nella stagione di essere madre”. Con gli struggenti versi dell’Ave Maria di Fabrizio De André, interpretati dalla musicista e cantante Elena Ledda, è iniziata nel carcere di Cagliari-Uta, la decima edizione di “Un sorriso oltre le sbarre”, l’iniziativa di solidarietà promossa dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme” e dalla sezione di Cagliari della Fidapa. L’appuntamento, realizzato grazie alla collaborazione dell’Area Educativa dell’Istituto, ha visto la partecipazione delle 23 detenute, delle Agenti Penitenziarie, degli operatori e delle volontarie. Ad accogliere la delegazione sono stati Marco Porcu, Direttore della Casa Circondariale “Ettore Scalas”, e il Commissario Coordinatore Andrea Lubello. Presenti anche l’assistente capo Laiza Serra e la coordinatrice della sezione femminile Mariangela Bandino.

A caratterizzare l’appuntamento, che nella Giornata Internazionale della Donna, vuole valorizzare la funzione risocializzatrice del carcere e il lavoro svolto quotidianamente dalle Agenti penitenziarie, è stata la voce di Elena Ledda che ha proposto la ninna nanna “Scelti Tui”, filastrocche e ha coinvolto dapprima le detenute sarde con “No poto reposare” e poi le ragazze extracomunitarie che hanno dimostrato qualità vocali di pregio.

“Oggi per noi – hanno detto Maria Grazia Caligaris (SDR) e Paola Melis (Fidapa Cagliari) – è una giornata speciale perché rinnoviamo un appuntamento che ogni anno ci riempie il cuore di emozioni. Vogliamo per questo ringraziare tutta la struttura ma soprattutto chi come voi vive un momento di particolare difficoltà”.

“Queste iniziative – ha sottolineato il Direttore della Casa Circondariale Marco Porcu – sono perfettamente in linea con le finalità previste dalla Costituzione e dall’ordinamento penitenziario. La pena infatti non è mai fine a se stessa, non è una vendetta, ma è un’occasione utile per riflettere e tornare in società affrontando una nuova vita”.

In occasione della iniziativa ciascuna detenuta ha ricevuto un pacco contenente dei prodotti per la cura della persona. Come ogni anno una pianta è stata donata alla sezione femminile. “Un sorriso oltre le sbarre” è stato preceduto il 7 marzo dall’assegnazione del “Premio Solidarietà Donna 2019” a Suor Anna Cogoni. Un’occasione speciale vissuta con particolare partecipazione emotiva da ragazzi e donne che hanno portato una testimonianza sul lavoro che quotidianamente Suor Anna svolge nella Comunità “sAN Vincenzo” che ha fondato 31 anni fa.


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