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“Dopo anni di ritardi, contenziosi con l’impresa appaltatrice, lotte degli operai per ottenere i salari e nessun collegamento, nonostante le sollecitazioni, con gli Enti Territoriali,ora si lavora anche di notte per ultimare il “Villaggio Penitenziario” di Cagliari-Uta. La fretta però non è sempre una buona consigliera”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che “è stata predisposta l’illuminazione notturna dell’imponente complesso anche per consentire di concludere, almeno parzialmente, i lavori in modo da rispettare l’impegno assunto dal Ministero delle Infrastrutture con quello della Giustizia per la consegna dell’opera entro il 13 ottobre prossimo.Si tratta tuttavia di una scadenza che non può coincidere con l’inaugurazione”.
“Alcune strutture infatti non potranno essere allestite per quella data. Basti pensare – sottolinea Caligaris – al Centro Clinico la cui operatività è strettamente connessa alla disponibilità di attrezzature diagnostiche e medicali per le quali la ASL 8 dovrà indire un bando. Ci sono inoltre da ultimare gli alloggi e la sala mensa con le annesse cucine per gli Agenti della Polizia Penitenziaria. Cosa necessaria ma trascurata finora, il coinvolgimento degli Enti Territoriali. Un indispensabile percorso per assicurare i collegamenti, i servizi di accoglienza per i familiari dei detenuti e per le decine di operatori dei diversi settori che quotidianamente frequentano le strutture penitenziarie”.
“C’è infine da definire il sistema delle infrastrutturazioni primarie indispensabile per un corretto funzionamento della mega struttura che ospiterà a regime oltre un migliaio di persone. L’auspicio – conclude la presidente di SdR – è che nei Padiglioni del Villaggio Penitenziario di Uta non si verifichino i gravi disservizi che hanno caratterizzato le nuove carceri di Oristano-Massama e Sassari-Bancali”.