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“Non è stato un suicidio”, a ribadirlo con forza dal suo profilo Facebook è Gianfranco Piscitelli, l’avvocato difensore della famiglia di Sebastian Casula, il 40enne di Carbonia trovato morto impiccato il 12 agosto scorso nella pineta di Monte Leone. Era scomparso un mese prima, fino al tragico epilogo. Il suo corpo era stato trovato legato a un albero. Da subito però agli inquirenti era sembrata una messa in scena. Qualcosa non tornava. Anche la famiglia ha sempre negato che Sebastian si sia tolto la vita.
“I risultati da cui si evincerebbe l’uso di droga sono fantasiosi visto che sino a questa mattina al PM, Dottor Tronci non era stata ancora consegnata alcuna relazione autoptica! – dice Piscitelli – Vero invece che le indagini sono ancora attive e presto, come auspicato da quasi un anno, la Verità salterà fuori con tutti i responsabili.”
“Per certo, – ribadisce – come sostengo dal giorno dell’autopsia a cui ho assistito personalmente con la collega Ester Deplano, Sebastian Casula non si è suicidato. Ho promesso alla mamma di dimostrarlo e ci arriviamo con l’impegno e la professionalità del P.M. dr. Tronci, dei Carabinieri di Carbonia e dei RIS che non hanno mai cessato di indagare ed a cui va il nostro grazie.”
Ma come è morto allora Sebastian Casula? Perché qualcuno avrebbe inscenato il suicidio? Presto la famiglia potrebbe avere una risposta su cosa sia realmente accaduto al loro figlio. Le indagini vanno avanti serratamente.