Una colazione più salata, e non perché vengano servite pizzette e toast al posto di crostate e paste, ma per il prezzo. Succede a Torre delle Stelle, in località Genn’è Mari, a Sinnai. Un residente nella zona, sardo doc, ha spedito alla nostra redazione lo scontrino di un bar, denunciando un aumento dei prezzi di almeno il trenta per cento. A supporto delle sue dichiarazioni, ha allegato anche la ricevuta di un pagamento, fatto col Pos, ai primi di luglio: la differenza è di un euro e ottanta centesimi. Non un salasso, certo, ma un aumento, visto che la matematica non è ancora un’opinione. “Vorrei segnalare un fatto increscioso, io e la mia famiglia siamo residenti e domiciliati da tanti anni nella località Genn’e Mari di Torre delle Stelle, proprio in prossimità di un locale”. L’uomo fa il nome del posto, che evitiamo di scrivere per motivi legati alla privacy. “Durante l’estate in corso abbiamo più volte fatto colazione presso l’esercizio menzionato con prezzi che oscillavano tra i 5,50 e 6,20, due cappuccini di scarsa qualità e due cornetti classici probabilmente cotti da loro e non sicuramente di pasticceria vista la qualità. Questa mattina ci siamo visti servire per le stesse pietanze uno scontrino di 8,40 euro! Abbiamo subito contestato l’importo aumentato del 30% in giro di poche settimane e ci è stato motivato dalla responsabile dicendo che si trattava di pasta speciali anche se per qualità e caratteristiche erano innanzitutto le stesse delle settimane passate nonché non differenti da quelle che si trovano ormai nei diffusissimi discount”.
“Scusate lo sfogo”, prosegue il sardo vacanziero, “ma se questo è il trattamento riservato per i clienti affezionati e nonché nati e residenti in Sardegna, e sappiamo bene che per la ristorazione turistica questo purtroppo fa la differenza, non voglio immaginare quale bel servizio di pagamento viene riservato ai turisti che scelgono la nostra bella Isola. Si è parlato tanto ultimamente di turisti che preferiscono altre mete estere rispetto all’Italia, vedasi il caso dell’Albania, ma la colpa ahimè è solo nostra dobbiamo rendercene conto”.