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C’era una volta la spiaggia, nella costa di Capoterra. Ieri invece è bastata la prima mareggiata per spazzare via altri cinque metri di arenile, cancellato non soltanto dalla furia delle onde. Ma dai ritardi infiniti di un piano di prevenzione che non decolla, nonostante le tante promesse della giunta Dessì. Qui, nella costa che appena 5 anni fa pagò un prezzo salatissimo all’alluvione, il mare entra in salotto ormai a stagioni alterne. Ma ci si aspettava quella parolina magica che in realtà hanno pronunciato in tanti senza ancora realizzarla: prevenzione, qualcosa di simile all’agognata messa in sicurezza. Non è più soltanto colpa delle costruzioni selvagge degli anni Settanta: guardate nelle foto cosa è emerso dalla prima mareggiata d’autunno., a Frutti d’Oro. Pezzi di asfalto, tubi,alghe,copertoni. I moli hanno un’angolazione- raccontano gli abitanti- tale da non proteggere alcuni pezzi di spiaggia e quindi di popolazione. Tanto che là sotto è riemerso addirittura il vecchio manto stradale. Forse non si era mai vista, in Sardegna, una spiaggia che scompare così, soltanto al primo vero colpo di vento. I lavori per i benedetti pannelli anti erosione procedono a singhiozzo, l’ultima polemica è stata due settimane fa, sui fondi stanziati a rilento. Il Comune aveva negato, rassicurato. Questa, invece, è la realtà. Un autunno che ancora una volta diventa minaccioso, quando il cielo si fa scuro. E migliaia di abitanti in ostaggio, del cemento sbagliato ma anche della burocrazia che paralizza tutto, anche i soldi già stanziati. E meno male che ci sono le nuove barriere.