Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
Capoterra – “È violenza anche il bullismo e oggi ne abbiamo avuto fortemente la prova”: genitori e ragazzi sconvolti dopo la brutale aggressione avvenuta ai danni di un quindicenne, una coltellata inferta da un quattordicenne all’uscita da scuola. Interviene Silvia Cabras, consigliera e presidente della commissione pari opportunità sino a qualche mese fa: “Come mamma sono preoccupatissima, allo stesso tempo continuo a ribadire che dobbiamo stare attenti ai segnali, non possiamo sottovalutare niente oggi, come non possiamo più permetterci di dire che le risse, le prese in giro sono cose sempre esistite. Non possiamo più permettercelo, perché oggi come oggi, nella mente di questi ragazzi passa tutt’altro”.
Impossibile non fermarsi e riflettere su quanto accaduto questo pomeriggio all’istituto superiore Sergio Atzeni: molti studenti hanno assistito all’aggressione all’uscita da scuola, le urla disperate dei presenti hanno richiamato l’attenzione dei docenti e delle persone che si trovavano nei paraggi. Una volta rientrati a casa, i ragazzini hanno trovato conforto nei genitori che hanno dovuto gestire le emozioni dei propri figli innanzi a quanto accaduto. Da tempo anche a Capoterra viene portata avanti una azione mirata per sensibilizzare i giovani contro il bullismo e la violenza in generale: conosce bene queste difficili tematiche Silvia Cabras, che, per anni si è battuta e continua a farlo, contro ogni forma di violenza. In collaborazione con l’assessore alla Pubblica Istruzione Donatella Dessì e in sinergia con tutta l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Beniamino Garau, ha messo in campo diverse iniziative concentrate, in particolar modo, sulla comunicazione con i ragazzi: incontri con chi ha dovuto patire l’arroganza e la frustrazione di coetanei sino al punto di pensare che vivere non era bello. E metterli anche innanzi al fatto compiuto, ossia quello dei gesti estremi, irrimediabili, dettati solo da tanta disperazione. “A tutti i ragazzi: prima di deridere, vessare, escludere qualcuno, chiedetevi sempre: e se lo facessero a me? A tutti gli insegnati ed educatori che leggono: cercate di leggere ogni minima sfumatura di disagio, ascoltate anche i silenzi dei ragazzi. Fatevi loro complici per aiutarli. Ognuno è portatore di unicità. Ognuno ha il diritto di essere se stesso senza nessuna etichetta”, aveva comunicato all’inizio del nuovo anno scolastico.