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Il Cacip e la Saras finiscono nel mirino di un gruppo di consiglieri comunali di Capoterra. Il motivo? “La puzza insopportabile”. Meglio, “l’inquinamento olfattivo” prodotto dalle due aziende. Da un lato l’impianto di compostaggio, dall’altro l’industria petrolifera. Tra rifiuti e sbuffi neri, sono tanti i cittadini che si lamentano. I consiglieri comunali Paola Espa, Pietro Frongia, Franca Dessì, Luigi Frau e Donatella Dessì hanno avviato una raccolta firme. E, nel primo appuntamento alla rotatoria della 195, al bivio per Capoterra, “abbiamo raccolto già centinaia di adesioni. Chiediamo un incontro al presidente Solinas, vogliamo che ci siano anche il Cacip e la Saras”, spiega Paola Espa. “Prima di arrivare a mettere avvocati e a far partire le denunce il nostro intento è di risolvere questi problemi. Non si può andare avanti così, l’umido del Cacip deve finire in discarica o portato all’inceneritore. Devono fare un impianto a biogas, ma sarà pronto non prima di un anno e mezzo, la gara non è stata nemmeno avviata. Mattina, sera e notte siamo invasi dalla puzza”.
E ce n’è anche per la Saras: “Le lamentele arrivano soprattutto dai residenti di Frutti d’Oro e della Residenza del Sole. I fumi neri creano problemi anche alle attività produttive, come chioschi e ristoranti. Non entriamo nel merito della sicurezza, stiamo lottando perchè non ci siano più questi odori che portano, davvero, ad un inquinamento olfattivo”.