Caos mastelli, a Quartu slitta il nuovo porta a porta: 1,6 milioni per riciclare legno e mattoni

Centinaia di palazzine non censite e bidoncini col microchip non consegnati. Se ne riparlerà non prima di maggio, intanto il Comune va a caccia di un’azienda che, per tre anni, possa riciclare sfalci e scarti dell’edilizia.


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A Quartu il nuovo porta a porta è come congelato dentro una bolla. Ci sono centinaia di palazzine da rifornire con i nuovi mastelli con il microchip e, a causa di calcoli sbagliati, l’amministrazione comunale è stata costretta a rinviare tutto il progetto. Se ne riparlerà non prima di maggio, la matassa da sbrogliare è in mando agli uffici e alla De Vizia. Per i prossimi trenta giorni, almeno, i quartesi potranno continuare a utilizzare i vecchi bidoncini. L’appalto milionario, valido per i prossimi sette anni, non può ovviamente essere annullato, bisognerà quindi andare a caccia di nuovi mastelli per non lasciare nessun abitante in regola con il pagamento della Tari sprovvisto del servizio. Intanto, il Comune va a caccia di un’azienda che, per i prossimi tre anni, si occupi di riciclare sfalci, legno e scarti di lavorazioni edili. Sul piatto ci sono 1,6 milioni di euro.
“Il progetto fa parte dei programmi triennali attraverso i quali conferiamo i rifiuti ad una piattaforma di pre-trattamento per capire cosa sia recuperabile”, spiega il vicesindaco Tore Sanna, “dal legno al verde, passando per i rifiuti legati alle demolizioni nel campo dell’edilizia. Paghiamo per spingere sino al massimo possibile le potenzialità legate al recupero e riciclo di materiali che genericamente vengono definiti rifiuti. Per l’amministrazione comunale c’è un risparmio, costituito dal fatto che mettiamo 1,6 milioni a gara ma si aggiudicherà il servizio solo la ditta che farà il ribasso maggiore. Per carta e plastica abbiamo già un accordo con la Conai nelle loro piattaforme, più si conferisce e più soldi si recuperano”.


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