Cannavera chiama Sel, Rossomori, Centro Dem, Irs e Partito dei sardi

Nasce a La collina un nuovo soggetto politico in vista delle elezioni Regionali?


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Nasce sicuramente un nuovo schieramento politico in Sardegna, in vista delle prossime regionali e le sorprese non sarebbero poche, se venisse confermato l’accordo tra Ettore Cannavera e Sel, Rossomori, Centro Democratico, Irs e il Partito dei Sardi di Maninchedda e Sedda.

Questi ultimi sono stati già ufficialmente invitati da Cannavera con una lettera aperta, ad un incontro del 6 dicembre, senza equivoci anche sugli obiettivi comuni : “Vi invitiamo all’incontro del 6 dicembre, finalizzato anche a valutare la possibilità di una linea d’azione comune in vista degli appuntamenti elettorali».

In realtà il fondatore de La collina estende l’invito anche a Sel, Rossomori, Centro democratico e Irs e lo fa a nome di un’associazione decisamente politica da lui fondata di recente, dal nome emblematico: “Terra di pace”. In realtà non si attendono molti risvolti pacifici ad una tale proposta di creazione di un soggetto politico così rappresentato, che darebbe seria battaglia al Pd ed a “Sardegna possibile”, la giovane creatura di Michela Murgia, col rischio di erodere loro molti voti e soprattutto spaccare ancora di più il già ampiamente diviso fronte del centrosinistra.

Ettore Cannavera, infatti, dato il suo forte carisma di uomo di solidarietà civile e già proposto di recente da Paolo Fadda come candidato presidente della Regione, candidatura rigettata per ordini dall’alto, sembrerebbe gradire l’ipotesi di farsi promotore di un cambiamento in Sardegna, tanto che l’8 novembre alla Collina c’erano intellettuali molto in vista, in una sorta di summit che ha suonato molto come ‘chiamata alle armi’ (vedi foto di Dietrich Steinmetz).

Il 6 dicembre, dunque, ci sarà un’altra adunata «A seguito dell’interesse da voi manifestato – scrive Cannavera a Partito dei sardi, Rossomori, Sel, Centro democratico e Irs – vi invitiamo all’incontro a seguito del quale intendiamo, nel più breve tempo possibile, riunire attorno a un tavolo di libero confronto i rappresentanti di tutti i soggetti collettivi che intendono avviare con noi un dialogo costruttivo». E c’è da scommettere che molti accoglieranno l’invito, anche perchè ben chiara è stata la presa di posizione di don Ettore contro gli ‘indagati’ per i fondi regionali, pregiudiziale insormontabile per una loro candidatura per lui e per tutti gli schieramenti cui fa appello.