di Paolo Rapeanu
La battaglia di Camilla Serafini, 26enne di Carbonia e iscritta all’Università di Cagliari, inizia tanti anni fa. Ad appena nove le diagnosticano un problema molto serio al fegato, e la vita cambia: addio a spensieratezza e gioia tipici dei bambini. “Epatite autoimmune, da un giorno all’altro ho iniziato ad avere difficoltà a concentrarmi a scuola e nessuna energia per fare sport. Sono stata ricoverata molte volte, a 14 anni la situazione si è aggravata, mi è venuta una cirrosi epatica, ho pensato che la mia esistenza stesse per finire”. Ma così non è, arriva il “salvagente” del trapianto. Qualcuno ha scelto di donare gli organi, e c’è anche quello che serve per far continuare a vivere Camilla: “È stato un percorso bellissimo, al mio risveglio dall’operazione la prima cosa che ho pensato e che ero nuovamente, e finalmente, libera”.
E la vita ricomincia: “Uscite con gli amici, lo studio e il diploma, l’emozionarsi anche davanti a un semplice tramonto e alle piccole cose, che sembrano scontate ma hanno un valore immenso”. I sogni per il futuro? “Sono appassionata di editoria, per formarmi sto studiando all’Università di Cagliari”, dice, con decisione, la 26enne. Che sembra essere “abituata” a combattere battaglie legate alla salute: “Due anni fa mi hanno diagnosticato un cancro, da lì è ripartito un nuovo percorso per cercare di riappropriarmi della mia vita”. E i risultati sono già positivi: “Le cure stanno già dando risultati positivi”. La giovane tiene anche un diario multimediale legato alla sua storia e alle sue “riconquiste”, regalando ottimismo e mostrando tutta la forza di volontà tipica di una persona che, grazie a un trapiano, ha ripreso a volare. Per visitarlo basta cliccare
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