Camera di Commercio, le associazioni vogliono le dimissioni di Deidda

Tra due settimane Consiglio straordinario in cui verrà discussa la mozione di sfiducia presentata dalle associazioni di categoria: trema il re del commercio cagliaritano


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Camera di Commercio di Cagliari, la presidenza di Giancarlo Deidda ha le ore contate. Le associazioni di categoria del Sud Sardegna sollecitano le dimissioni con una mozione di sfiducia che verrà discussa in un Consiglio straordinario tra due settimane. “La Camera di Commercio non sta funzionando come dovrebbe – ha spiegato Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria meridionale – ha perso il suo impulso e il raccordo con la realtà economica del territorio. Noi siamo i soci e chiediamo un cambiamento: il destinatario saprà trarre le conseguenze”.

L’eventuale voto a favore della richiesta, come hanno spiegato questa mattina i rappresentanti delle più importanti associazioni di categoria del Sud Sardegna, porterebbe alla decadenza di Deidda. Il mandato naturale scadrebbe invece nel febbraio del 2016. La richiesta è stata presentata lunedì scorso e il Consiglio deve essere convocato entro quindici giorni. All’ordine del giorno la mozione di sfiducia che, se approvata, porterebbe automaticamente a nuove elezioni.

“L’azione della Camera oggi ha necessità di un forte cambio di marcia, di strategie aggiornate ai tempi, di velocità gestionale e amministrativa, di portare all’estero risposte adeguate ai tempi e alle necessità delle imprese”. Così scrivono in un documento unitario le principali associazioni di categoria del Sud Sardegna: Confcommercio, Confesercenti, Cna, Casartigiani, Coldiretti, Confindustria meridionale e Confapi Sardegna. “Oggi – si legge ancora nel duro comunicato – avvertiamo un distacco fra il concreto e vario mondo dell’economia presente nel territorio e la Camera di commercio. Invece noi vogliamo e immaginiamo un’istituzione che sia il volano e acceleratore dello sviluppo del sistema economico locale. Il presidente rappresenta sì l’istituzione, ma ha nella sostanza il compito di rappresentare il punto di sintesi e di guida dell’azione camerale. Quindi sosterremo il presidente che è e non può che essere il presidente di tutti. La macchina amministrativa della Camera è certamente funzionante, ma se non adeguatamente indirizzata e stimolata con obiettivi e tempi precisi l’amministrazione rischia di decadere in burocrazia autoreferenziale, col rischio di perdere la propria identità”.


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