Calesse, dal picchiatore di Pirri ai boss di via Seruci: ecco la banda

Tutti i nomi e i retroscena dei quattro gruppi criminali del narcotraffico scoperti oggi dai carabinieri a Cagliari. Ecco come e dove agivano: spunta anche il temuto buttafuori delle discoteche che sparò a William Portoghese quando si lamentò della droga acquistata. Un giro di droga MDMA nei locali cagliaritani in collaborazione con gli olandesi


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Svelati dai carabinieri i dettagli dell’operazione antidroga denominata “CALESSE”, durata poco più di 1 anno e partita dal monitoraggio di alcuni spacciatori di Carbonia e di Carloforte, che ha permesso di individuare quattro gruppi criminali operanti a Cagliari in stretto contatto con un sodalizio di italiani di origine sarda residenti stabilmente in Olanda e dediti al narcotraffico internazionale, che ha inviato nel capoluogo diverse forniture di eroina.

I gruppi criminali individuati sono:

il gruppo degli “olandesi” gestito da alcuni sardi, tutti residenti a Tilburg che si avvalevano dell’appoggio nell’Isola  di un ragazzo di Quartu, Massimiliano Urru; 

il gruppo diretto da Giovanni Vacca, noto “Ninni”, pluripregiudicato per reati specifici, che aveva solida base di smistamento della droga nelle palazzine di via Seruci, nel quartiere di Is Mirrionis, dove si avvaleva dell’aiuto di Marco Mura per la gestione delle attività; Vacca durante le indagini è stato colpito da un ordine di carcerazione per vecchie vicissitudini e ristretto nel carcere di Uta, da dove, attraverso la moglie Francesca Capizzo, ha continuato a gestire il sodalizio che si avvaleva di una vasta schiera di addetti alla vendita tra i quali spiccava Sergio Rocca, attivo tra Cagliari e San Gavino Monreale e alcuni “cavallini” di Carbonia e Carloforte; 

il gruppo diretto dai fratelli Giuseppe e Maurizio Argiolas, operanti a Cagliari e Monserrato, i quali in contatto diretto con gli “olandesi” erano dediti alla commercializzazione in particolare di MDMA nelle discoteche di Cagliari, dove si avvalevano della collaborazione di Corrado Secci, un “buttafuori” particolarmente violento e temuto (tratto in arresto durante le indagini per aver sparato ad un acquirente, William Portoghese  che si era lamentato della qualità della droga acquistata) e di due “cavallini”, Eugenio Sini (noto Mandarino) e Vincenzo Caredda. 

il gruppo diretto da Fausto Cadelano e Marco Pezzi, (quest’ultimo arrestato circa un anno fa dalla Polizia di Stato  con 4 Kg. di eroina) operante a Pirri che, già attivo nel campo della commercializzazione di droga a Cagliari, in particolare hashish, è intervenuto nella vicenda su richiesta degli “olandesi” affinchè recuperasse i crediti di una precedente fornitura eseguita dal gruppo transnazionale al gruppo degli Argiolas.  

Attraverso l’intervento degli altri appartenenti al sodalizio di Cadelano e Pezzi, in particolare di Massimo Puzzoni, Roberto Vadilonga e Angelo Canetto, si è consumata un’estorsione ai danni di Eugenio Sini, attraverso la consegna di una abitazione di proprietà della famiglia ubicata a Dolianova a saldo del mancato pagamento di una partita di sostanza stupefacente. Puzzoni, vecchio rapinatore, è molto conosciuto nell’ambiente per la sua fama di “boss  di Pirri e di picchiatore”.

A margine dei gruppi sono emersi alcuni canali di smercio di droga in Sardegna: un canale albanese che da Sassari ha occasionalmente rifornito il gruppo di Vacca e un canale che da Cagliari garantiva le forniture di hashish a Carloforte, dove lo smercio era gestito da Giovanni Pellerano. I trasporti, in quest’ultimo caso  avvenivano, in genere, in gommone. 

In tale tranche è emersa la figura di un libero professionista  cagliaritano, non arrestato perché incensurato, che era il fornitore del gruppo carlofortino. 

Il PM Alessandro Pili ha indagato 48 persone e per 40 di queste ha richiesto l’emissione di una misura cautelare; il G.I.P. Roberto Cau ha concesso 27 misure cautelari, riconoscendo  per 12 delle rimanenti la presenza dei gravi indizi, ma stante l’incensuratezza degli stessi, non ha ritenuto emettere alcuna misura.   

Nel corso delle investigazioni, in vari episodi a conferma dell’impianto accusatorio generale, sono stati già eseguiti 7 arresti in flagranza e un deferimento con il contestuale sequestro di 1,450 kg di eroina, 50 grammi di cocaina, 100 gr. di hashish e 30 grammi di marijuana. 

Le indagini hanno consentito inoltre l’arresto di un latitante a Meana Sardo, dove si era nascosto con la copertura di Enrico Marras, ben conosciuto alla cronaca per la sua partecipazione ad un sequestro di persona con pestaggio nei confronti di un giovane, poi raccontato alla trasmissione televisive “Le Iene” (fatti del 2007 per i quali era stato condannato a 9 anni). 

Gli arrestati:

Giuseppe Argiolas, 39 anni, di Cagliari

Maurizio Argiolas, 38 anni, di Cagliari

Fausto Cadelano, 58 anni, di Dolianova

Marco Mura, 60 anni, di Cagliari

Marco Pezzi, 47 anni, di Monserrato

Massimo Puzzoni, 51 anni, di Cagliari

Corrado Secci, 39 anni, di Quartu

Giovanni Vacca, 53 anni, di Cagliari

Ai domiciliari:

Angelo Canetto, 46 anni, di Cagliari

Francesca Capizzo, 40 anni, di Cagliari

Christian Cappai, 41 anni, di Sassari

Vincenzo Caredda, 36 anni, di Quartu

Maurizio Garau, 48 anni, di Cagliari

Matteo Marra, 40 anni, di Cagliari

Enrico Marras, 30 anni, di Assemini

Matteo Ravastini, 45 anni, di Cagliari

Sergio Rocca, 44 anni, di Cagliari

Eugenio Sini, 39 anni, di Quartu

Ajet Spahiu, 46 anni, di Sassari

Massimiliano Urru, 37 anni, di Quartu

Roberto Vadilonga, 43 anni, di San Sperate

Giovanni Pellerano, 38 anni, di Carloforte

Con obbligo di dimora:

Federico Ciullo, 27 anni, di Assemini

Alessio Dessì, 46 anni, di Cagliari

Massimiliano Mascia, 40 anni, di Las Plassas

 


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