Cala il numero dei matrimoni: i sardi non si sposano più

Marce nuziali ai minimi storici in Sardegna e intanto crolla l’usanza del rito in chiesa


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Una delle regioni italiane con la più drastica diminuzione dei matrimoni è la Sardegna. A causa della crisi niente confetti, e cerimonie in netto calo: diminuiscono soprattutto quelle religiose. D’altro canto, crescono le famiglie mononucleari, formate da una sola persona e le convivenze. I matrimoni con rito civile prevalgono su quelli in chiesa. Mentre sono tante le persone (uomini e donne) che vogliono restare single per vocazione. Questo è il segnale di un cambiamento significativo nei rapporti tra persone: una tendenza in favore di una società di singoli anziché di famiglie. Il tutto a causa del corrispettivo aumento delle separazioni e dei divorzi. Tra l’altro, i matrimoni sono in calo anche perché vengono visti come una specie di viaggio a rischio, che per molti è meglio rifiutare in partenza, data l’alta possibilità di fallimento. Una società che guarda prevalentemente al benessere individuale e non a quello familiare. Ad attestare queste tendenze è l’Istat, secondo i dati rilevati lo scorso anno, rispetto agli anni precedenti. «La diminuzione dei matrimoni», spiega l’Istituto di statistica, «è dovuta in parte ad un effetto struttura legato al cambiamento nella composizione del tessuto sociale. La prolungata diminuzione delle nascite ha infatti determinato una netta riduzione della popolazione nella fascia di età in cui le prime unioni sono più frequenti, quella tra 16 e 34 anni». Inoltre, è stato appurato che per tante coppie le nozze rappresentano una spesa ingente e pertanto aspettano tempi migliori per poter eventualmente festeggiare con qualche “lusso” in più.


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