Cagliaritano colpito da un raro linfoma, l’sos dei parenti: “Servono molti soldi per salvarlo, aiutateci”

Pierpaolo Piras, nato a Cagliari ma residente da anni in Puglia, sta combattendo una battaglia durissima “contro un tumore del sangue. Ha un linfoma rarissimo, per curarsi deve andare o in Francia o in Israele e l’intervento costa 500mila euro.Chi può ci aiuti”. CONDIVIDIAMO TUTTI per aiutare!!


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Una vita normale, divisa tra la famiglia e il lavoro da geometra, quella vissuta sino allo scorso mese di febbraio da Pierpaolo Piras. Quarantadue anni, nato a Cagliari e cresciuto nel rione di Mulinu Becciu, poi la “fuga” in Puglia, a San Paolo di Civitate, per andare a vivere con la donna che, poi, è diventata sua moglie. Da nove mesi, però, la “battaglia” principale del 42enne è una: sconfiggere un brutto e raro cancro: “Un linfoma non-Hodgkin refrattario, un tumore del sangue inoperabile. Ha già svolto dei cicli di chemioterapia”, così si legge nella pagina della raccolta fondi creata dalla moglie, Daniela Pallotta, medico nefrologo all’ospedale di San Severo, in provincia di Foggia. Il fratello e la sorella di Pierpaolo Piras, Enrico e Barbara, hanno viaggiato tantissimo, negli ultimi mesi, per stargli vicino. Ma la vicinanza non basta: per salvarsi, il geometra cagliaritano ha necessità di un intervento tanto particolare quanto costoso. “In questi giorni Pierpaolo sta affrontando l’autotrapianto di cellule staminali, nella speranza che questo ulteriore percorso possa almeno rallentare l’avanzare della malattia, e lo possa portare in breve tempo ad affrontare quella cura che alla luce degli ultimi sviluppi scientifici è indicata come l’unica in grado di poterlo guarire : Cart -T”. Cos’è? “È un complesso procedimento in cui alcune cellule del sistema immunitario vengono prelevate dal paziente, geneticamente modificate in laboratorio per poter riconoscere le cellule tumorali e poi re-infuse nello stesso paziente”. 
La moglie Daniela, insieme alla sorella di Pierpaolo, spiegano che “oggi l’ultima possibilità di cura è una terapia molto costosa  che non è disponibile per lui in Italia, è stato indicato come un paziente non ottimale dal Sistema sanitario italiano per l’uso delle Cart-T, in quanto solo pochissimi casi possono essere trattati, principalmente pediatrici, non dando garanzie sui tempi e i modi con i quali si potrà accedere alle lunghissime liste di attesa. L’unica prospettiva al momento è andare all’estero: l’ospedale Saint Louis di Parigi e lo Sheba Medical Center di Tel Aviv hanno già dato il loro parere favorevole alla cura. Questa terapia è purtroppo solo a pagamento. Spenderemo tutti i soldi che abbiamo, ma è una terapia avveniristica molto costosa che si aggira intorno ai cinquecentomila euro. Chiediamo un aiuto a tutti”, affermano i parenti, “anche un piccolo contributo può aiutarci a raggiungere la cifra necessaria per salvare il nostro Pierpaolo”. Per avere maggiori informazioni e per fare una donazione si può cliccare qui.


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